Si pubblica nella sezione documenti l'Accade all'UE di questa settimana, di cui di seguito l'editoriale e la settimana.
I conti dell’Italia : la battaglia delle cifre continua
Il "via libera" ai conti dell’Italia di appena due settimane fa è stato di corto respiro e ben prima della scadenza di marzo la Commissione europea – e con lei, in modo inusuale, tanto da dover poi fare una mezza marcia indietro, il governo tedesco – ha chiesto a gran voce quell’aggiustamento ulteriore di 5/6 miliardi che l’accoppiata Renzi - Padoan era riuscita a scongiurare nell’iter di approvazione della Legge di stabilità per il 2015.
La bilancia tra rigoristi e sviluppisti questa settimana è stata tutta a favore dei primi, anche se l’Eurogruppo, con un occhio ai mercati finanziari più attento di quello dei falchi della Commissione europea, ha smorzato i toni e persino Monti ha alzato la voce per chiedere una riforma delle regole UE su deficit e debito pubblico che rischiano, di questo passo, di stringere in una morsa d’acciaio qualsiasi velleità di far tornare a crescere ed essere competitivo il vecchio continente.
Il braccio di ferro tra i due campi continua anche in seno alla Banca centrale europea, dove pare crescere, pur restando ancora minoritario, il fronte che si oppone alla visione di Mario Draghi sul ruolo della Banca stessa nella congiuntura economica europea.
Il precipitare della crisi greca infine, con l’annuncio di nuove elezioni, e persino gli alti e bassi della politica svedese, che riporterà alle urne il Paese dopo appena due mesi di vita del minoritario governo uscente, mostrano come il persistere delle scelte seguite sin qui possa condurre a una crescente instabilità politica e sociale, poco propizia a far imboccare all’Europa la definitiva uscita dalla crisi.
Accordo raggiunto in extremis sul bilancio UE
In questo quadro, non proprio incoraggiante, si è raggiunto finalmente un accordo per il bilancio dell’Unione europea per il 2015. Una notizia positiva, annunciata dal Ministro Padoan e portata a merito della Presidenza italiana, che tra l’altro sblocca il pagamento delle fatture sospese dell’esercizio in corso per un montante superiore ai 28 miliardi di euro.
Inoltre, è stata trovata una soluzione strutturale che permetterà di evitare questi problemi in futuro, e cioè di accumulare ogni anno arretrati non pagati. L’accordo raggiunto è quindi importante per evitare soprattutto che ogni anno si ripeta l’incertezza sui pagamenti e sulla credibilità stessa del bilancio UE che non trasmette esattamente un’immagine positiva dell’Unione europea.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dall'8 al 12 dicembre
In attesa dell’ultima Plenaria dell’anno, settimana prossima a Strasburgo, questa settimana in Parlamento europeo l’attività sarà ridotta: i gruppi politici si incontreranno per preparare la Plenaria e tra le poche iniziative segnaliamo l’audizione del gruppo S&D sulla proposta di revisione della Direttiva sui diritti degli azionisti.
L’istituzione protagonista della settimana sarà quindi il Consiglio, dove la Presidenza italiana, ormai in scadenza, cercherà di raggiungere il maggior numero possibile di risultati. In particolare, si riuniranno il Consiglio Energia, con in agenda il dibattito politico sul Quadro Clima e Energia al 2030 e l’adozione delle conclusioni sul completamento del Mercato interno dell’energia, e il Consiglio Occupazione e il Consiglio Giovani, Cultura e Sport.
Infine, tra i numerosi eventi si segnala che il 10 dicembre Confindustria organizzerà un evento dal titolo “HORIZON 2020: I Partenariati pubblico-privati nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. Sarà possibile partecipare anche in videoconferenza dalla sede di Roma o da Assolombarda.
Matteo Carlo Borsani