In parallelo, al Parlamento europeo si riuniranno diverse commissioni e i gruppi politici in vista della sessione mini plenaria di mercoledì 24 e giovedì 25. Si segnalano due Audizioni pubbliche rispettivamente in commissione ENVI su 'Energy costs and EU industry competitiveness' e in commissione IMCO sulla strategia per il mercato interno. Inoltre, sempre in IMCO, si avrà un esame del progetto di relazione dell’On. Comi sulla strategia per il mercato interno. Per quanto riguarda la plenaria, gli eurodeputati voteranno, tra gli altri dossier, l’introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Tunisia e una risoluzione sull’apertura dei negoziati in vista di un accordo di libero scambio UE-Tunisia.
Per quanto riguarda, invece, la Commissione europea, mercoledì 24 presenterà un pacchetto di misure sul settore del Gas con Miguel Arias Cañete, Commissario per l’Azione sul Clima e l’Energia. Inoltre, lo stesso giorno la Commissione europea pubblicherà, nell’ambito del semestre europeo, le relazioni sui singoli paesi (c.d. “relazioni-paese”) che, come nel caso dell’Italia, conterranno anche un esame approfondito degli squilibri macroeconomici individuati in novembre nel “rapporto sul meccanismo di allerta”. Queste relazioni, che fanno seguito all'analisi annuale della crescita adottata a novembre, costituiranno la base analitica per l'adozione, a maggio, delle raccomandazioni specifiche per paese che verranno formulate sulla base dei Piani nazionali di riforme e dei Piani di Stabilità o Crescita che dovranno essere presentate a Bruxelles da ciascuno Stato membro entro fine aprile.
Infine, si segnala che il Direttore Generale della DG GROW, Lowri Evans, mercolerdì sarà a Roma per una serie di incontri istituzionali, incentrati sul mercato unico e sul mercato unico digitale. Nel pomeriggio, la Evans sarà in Confidustria dove inconterà il DG Marcalla Panucci e il Vice DG Daniel Kraus.
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Si segnalano qui di seguito i dossier di interesse per le imprese che verranno discussi nelle commissioni parlamentari:
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Si segnalano, inoltre, i seguenti eventi d’interesse per l’industria: |
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Europa

Accade all'UE . 294
Giuliana Pennisi
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ACCADE all'UE n.291
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ACCADE all'UE n.292
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ACCADE all'UE n. 295
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ACCADE all'UE n. 293
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Test su emissioni dei veicoli a motoreLo scorso 3 febbraio, il Parlamento Europeo ha respinto la proposta di risoluzione della Commissione Ambiente contro l’accordo raggiunto in comitologia tra Stati Membri e Commissione Europea il 28 ottobre 2015 sulla proposta di regolamento sui test di emissione delle auto. Il fronte a favore della mozione (S&D, ALDE, Verdi, GUE) ha ottenuto 317 voti, quindi ha mancato di sei voti la maggioranza necessaria per l’approvazione da parte del Parlamento. L’accordo, approvato da un’ampia maggioranza di Stati Membri, tra i quali l’Italia, stabilisce obiettivi per l’adeguamento dei nuovi test sulle emissioni delle auto alle reali condizioni di guida su strada. Di recente la Commissione Europea si è impegnata a rafforzare ulteriormente la normativa dichiarando che rivedrà il fattore di conformità dei test sulle auto su base annuale a partire dal 2017. Lo scorso 27 gennaio, la Commissione Europea ha adottato la proposta di Regolamento sull’omologazione e la vigilanza del mercato dei veicoli a motore. La proposta mira a tre obiettivi: 1) aumentare l'indipendenza e la qualità delle prove per l'immissione dei veicoli sul mercato; 2) introdurre un efficace sistema di vigilanza del mercato per verificare la conformità dei veicoli già in circolazione; 3) rafforzare il sistema di omologazione con una maggiore sorveglianza da parte dell'UE. Secondo la proposta, infatti, la Commissione avrà il potere di sospendere, limitare o ritirare la designazione di servizi tecnici scarsamente efficienti e troppo negligenti nell'applicazione delle norme. In futuro la Commissione sarà in grado di effettuare prove di verifica ex post (tramite il Centro comune di ricerca) e, se necessario, avviare procedure di richiamo. Il progetto di Regolamento sarà ora trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio per l'adozione. Una volta adottato, sarà direttamente applicabile e abrogherà e sostituirà la direttiva 2007/46/CE ("direttiva quadro"). Lo scorso 21 gennaio, la Conferenza dei Presidenti dei gruppi parlamentari europei ha approvato la decisione che prevede istituzione di una commissione di indagine (EMIS – Emission Measurements in the Automotive Sector) sulle infrazioni della normativa europea per il controllo delle emissioni delle auto. La commissione sarà costituita da 45 deputati scelti tra tutti i gruppi parlamentari e presenterà un primo rapporto entro 6 mesi dall’avvio dei lavoro e un rapporto finale entro 12 mesi. A febbraio è previsto il primo incontro durante il quale saranno nominati il presidente e i vice-presidenti. Nella commissione sono presenti i seguenti deputati italiani: Massimiliano Salini (EPP), Massimo Paolucci (S&D), Remo Sernagiotto (ECR), Eleonora Evi (EFDD).
Allegati: Proposta di risoluzione della Commissione Ambiente Proposta di Regolamento sull’omologazione e la vigilanza del mercato dei veicoli a motore Decisione sull'istituzione della EMIS
Proposal for a decision to set up Committee of Inquiry.pdfAfficher les détails Proposta Regolamento COM 2016 31 final.pdfAfficher les détails Proposta di risoluzione del PE.pdfAfficher les détails |
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Position Paper di BusinessEurope sulla revisione della Direttiva Emissions TradingBusinessEurope ha presentato oggi il position paper sulla revisione della Direttiva Emissions Trading 2003/87/EC e successive modifiche, attualmente al vaglio degli Stati Membri e del Parlamento Europeo. La proposta, presentata dalla Commissione Europea il 15 luglio 2015, è la prima normativa derivante dall’accordo sugli obiettivi energetici e climatici per il 2030 raggiunto dal Consiglio Europeo. Definisce per il periodo 2021-2030 le misure per ridurre del 43% le emissioni di gas serra degli 11.000 impianti europei (1.300 in Italia) regolati dalla Direttiva, nel contesto dell’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990. La Direttiva stabilisce contestualmente anche le misure di sostegno per le industrie a rischio di delocalizzazione (carbon leakage). L’industria europea è unanime nel ritenere la proposta dell’Esecutivo comunitario non sufficiente a garantire un’adeguata protezione della competitività dell’industria europea a livello globale. BusinessEurope dichiara che saranno necessarie alcune modiche sostanziali della proposta:
Il prossimo 18 febbraio avranno inizio i lavori del Parlamento Europeo, con una audizione pubblica in Commissione Ambiente (ENVI).
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La Commissione presenta il Pacchetto sulla sicurezza energeticaIl 16 febbraio la Commissione Europea ha adottato il Pacchetto sulla sicurezza energetica, contenente d ampio e più liquido rappresenta un’opportunità per l’UE, che è il primo importatore di gas dopo il Giappone. Per questo dovrà essere rafforzata la cooperazione internazionale al fine di promuovere un mercato libero, liquido e trasparente e assicurare che non ci siano barriere per gli attori del mercato, sia in condizioni di mercato normale che nelle emergenze.
Comunicato Stampa http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-307_it.htm Link ai documenti:
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La Commissione presenta il pacchetto anti elusioneIl 28 gennaio 2016 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure contro l’elusione dell’imposta sulle società |
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Indice dell’economia e della società digitali 2016Il 25 febbraio 2016, la Commissione europea ha presentato l’Indice dell’economia e della società digitali 2016 (DESI) che analizza la performance digitale dell’Europa nel suo complesso e dei singoli Stati membri nel corso del 2015, sulla base di 5 indicatori principali:
L’analisi dimostra che sia l’Unione europea nel suo complesso così come i singoli Stati membri si stanno sempre più muovendo verso una economia e società digitali (in un punteggio compreso tra 0 e 1, l’UE ha raggiunto uno score di 0,52 nel 2016, rispetto allo 0,50 dello scorso anno) ma che, allo stesso tempo, gli Stati membri corrono a velocità decisamente diverse. Il miglioramento del punteggio complessivo è stato principalmente determinato da una migliore connettività eintegrazione delle tecnologie digitali. Gli Stati membri sono stati invece raggruppati in 4 gruppi in base al loro punteggio nel DESI 2016 e alla crescita che hanno registrato tra il 2015 e il 2016.
Nel corso dello scorso anno, tutti i paesi dell’UE hanno migliorato il proprio punteggio ad eccezione della Svezia, ferma allo 0.67. Inoltre, sembra stia diminuendo il divario tra i paesi “migliori” e i “peggiori”. è L’Italia, con un punteggio complessivo pari a 0,4 si trova al 25° posto nella classifica dei 28 Stati membri e, come detto, fa parte del gruppo di paesi che stanno recuperando il ritardo. Nell’ultimo anno ha registrato pochi progressi in relazione alla maggior parte degli indicatori. Una delle eccezioni riguarda il ruolo maggiore del commercio elettronico nel fatturato delle PMI (8,2% del totale). Emerge, in ogni caso, come l’industria italiana potrebbe trarre maggiori vantaggi da un uso più diffuso delle soluzioni di eBusiness. Più nel dettaglio:
Infine, si segnala la pagina della Commissione europea interamente dedicata all’Indice: https://ec.europa.eu/digital-agenda/desi e quella relativa alla performance italiana: https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/scoreboard/italy. |