La Commissione Europea ha presentato oggi la Comunicazione sui progressi compiuti finora nella realizzazione del Pacchetto sull’Unione dell’Energia, adottato il 25 febbraio 2015.
L’economia dell’Unione Europea si conferma la più efficiente a livello mondiale dal punto di vista delle emissioni di carbonio e l’unico attore a livello globale che produce più della metà del suo fabbisogno di energia elettrica senza emettere gas serra. Tra il 1990 e il 2014, la produzione interna è cresciuta del 46% a fronte di una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, che consentirà all’UE di superare di quattro punti percentuale l’obiettivo stabilito per il 2020 (24%).
Buoni i progressi nel settore delle rinnovabili, ancora molto da fare per qualche Stato membro nell’efficienza energetica. L’Italia procede bene su tutti i fronti, con un ritardo sull’obiettivo di interconnessione elettrica.
La roadmap per il prossimo anno e mezzo è ambiziosa e prevede la presentazione di numerose proposte legislative (sicurezza degli approvvigionamenti, fonti rinnovabili, efficienza energetica, performance energetica degli edifici, ecodesign, trasporti, contratti intergovernativi in campo energetico).
A seguito dello scandalo Volkswagen, la Commissione prevede un rafforzamento della normativa sulle emissioni di NOx dei motori diesel e delle procedure di approvazione, così come l’istituzione di un sistema di sorveglianza del mercato che rafforzi l’indipendenza dei test sulle auto.
Prosegue la strategia in materia di infrastrutture europee, con la seconda lista di Progetti di Interesse Comune (Projects of Common Interest, PCIs), allegata alla Comunicazione, che elenca i progetti infrastrutturali europei necessari a conseguire gli obiettivi di politica energetica.
In tema di sicurezza energetica, la Commissione dichiara che l’Ucraina deve rimanere un Paese di transito nell’interesse di tutte le parti. Prende nota dei piani di operatori commerciali per la costruzione di altri gasdotti tra la Russia e la Germania attraverso il Mar Baltico, Nord Stream 3 e 4, ma anche delle potenzialità del Mediterraneo orientale a seguito delle recenti scoperte di giacimenti di gas e rilancia il lavoro sul Corridoio Sud.
Ricerca, innovazione e competitività sono fattori fondamentali per accelerare la transizione verso un’unione dell’energia. Nel 2015, la Commissione europea ha pubblicato la Comunicazione “Towards an Integrated Strategic Energy Technology (SET) Plan”, con l’obiettivo di coordinare e selezionare in modo prioritario i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, concentrandosi su 10 linee di azione.
L’Esecutivo comunitario dichiara che solo un terzo degli Stati membri hanno una strategia per il clima e l’energia oltre il 2020, inclusi obiettivi nazionali indicativi per la riduzione delle emissioni di gas serra, le rinnovabili, l’efficienza energetica. Per questo, nel contesto della governance in materia di clima e energia, integra la Comunicazione con una Guida per facilitare gli Stati Membri nella formulazione dei piani strategici nazionali per il 2030.
Link alla Comunicazione:
http://ec.europa.eu/priorities/energy-union/state-energy-union/index_en.htm