Settimana decisiva per il futuro dell'euro
Anche se la Banca centrale europea e le altre istituzioni comunitarie minimizzano, questa settimana può essere decisiva per il futuro della moneta unica e le prospettive di crescita economica.
Infatti, da un lato, giovedì il Board della BCE dovrebbe dare vita al famoso “Quantitative easing”, cioè all’acquisto massiccio di titoli di Stato dei paesi membri e, dall’altro, domenica le elezioni politiche in Grecia costituiranno un test importante perché, come si sa, i sondaggi danno in testa il partito che fa campagna per l’uscita del paese dalla zona euro.
Dopo averne parlato da oltre due anni, cosa che da sola ha permesso di calmierare i mercati in momenti di massima tensione e divario di spread, Mario Draghi è deciso a giocare fino in fondo la sua parte, incurante degli attacchi ripetuti che riceve dagli ambienti più conservatori tedeschi e di altri paesi del Nord Europa.
Da ultimo, ha dovuto trattare un compromesso per far sostenere alle banche centrali dei singoli paesi una parte degli acquisti dei rispettivi titoli di Stato ed evitare così la temuta totale “mutualizzazione” cosi osteggiata dalla Bundesbank, ma la sostanza non cambia, quella cioè -finalmente- di una robusta iniezione di liquidità per rilanciare la domanda interna e spingere verso l’alto l’economia. Chissà se questo intervento in “zona Cesarini” sarà sufficiente ad orientare il voto greco. È probabile di no, e quindi su quel fronte si dovrà attendere quali saranno gli equilibri politici che usciranno dalle urne.
Altro appuntamento importante della settimana è il vertice Merkel-Renzi, in programma giovedì a Firenze, nel quadro della preparazione del G7.
Molti i temi che potrebbero utilmente figurare in agenda, dalle modalità di applicazione della flessibilità, all’Unione dell’energia ed alla necessità di garantire condizioni di competitività adeguate per i settori industriali dei due Paesi più esposti al rischio di delocalizzazione, nonché, naturalmente, al tema del made-in, il cui iter, come si sa, è bloccato proprio dal voto tedesco.
L’occasione dell’incontro sarebbe proficua proprio per favorire una soluzione e ricercare una via d’uscita sulla base delle soluzioni già individuate dal Governo, ma su cui non vi è stato ancora un confronto con le altre parti interessate.
Gianfranco Dell’Alba
La settimana sarà incentrata sui lavori del Parlamento europeo, dove si riuniscono le commissioni parlamentari, con all’odg numerosi dossier di interesse per il mondo industriale.
In primis, si segnala il voto, in commissione Industria, sulla bozza di parere dell’On. Tajani (PPE) sulla Costituzione e funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema unionale di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra.
Per quanto riguarda il Consiglio, in tutte le commissioni parlamentari si presenteranno i vari ministri lettoni, per presentare le priorità della Presidenza, che durerà fino alla fine di giugno 2015. Infine, il 22 gennaio a Firenze si terrà il bilaterale italo-tedesco, alla presenza dei due capi di Governo.
Matteo Borsani