Il 29 settembre 2014, il Consiglio Affari generali, presieduto dal sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, ha adottato le conclusioni sulla comunicazione della Commissione europea sulla strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica (EUSAIR), il cui obiettivo sarà quello di affrontare sfide comuni in una determinata area geografica in cui è possibile rafforzare la cooperazione tra Stati membri e paesi terzi, al fine di conseguire la coesione economica, sociale e territoriale dell’area in questione.
La strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica ha lo scopo, in particolare, di supportare la cooperazione tra gli otto paesi partecipanti (Croazia, Grecia, Italia, Slovenia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) a beneficio di 70 milioni di cittadini. Le aree di cooperazione includono, tra l’altro: l’economia marittima, la conservazione dell’ambiente marino, il trasporto, i collegamenti energetici e il turismo sostenibile.
Nelle conclusioni, i ministri riconoscono il potenziale della strategia macro-regionale in questione nell’affrontare le sfide comuni beneficiando di una cooperazione rafforzata, grazie a un approccio integrato e place-based che permette di contribuire al meglio allo sviluppo economico, sociale e alla coesione territoriale dell’UE, nonché a promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro; riconoscono altresì come l’EUSAIR abbia la capacità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e al rafforzamento delle politiche trasversali dell’UE, nonché a una maggiore integrazione del mercato interno.
Riconoscendo nelle strategie macroregionali dei processi dinamici, i ministri ribadiscono che la strategia resterà aperta a sviluppi futuri.
Il Consiglio sottolinea, inoltre, come le strategie macro-regionali si basino sul principio “no a nuovi fondi UE”, poiché richiedono un uso ottimale delle risorse finanziarie esistenti, un miglior utilizzo delle istituzioni esistenti e una migliore attuazione della normativa in vigore.
Quanto ai compiti della Commissione, questa sarà chiamata a giocare un ruolo di guida nel coordinamento strategico della strategia, in partenariato con i paesi partecipanti e sulla base del principio di sussidiarietà; a garantire che la strategia venga presa in considerazione nelle iniziative politiche dell’UE, tenendo conto delle esigenze specifiche della Regione Adriatica e Ionica; a sostenere gli obiettivi della strategia e l’attuazione delle azioni concordate, promuovendo il coordinamento dei fondi UE esistenti e il pieno ed efficace coinvolgimento dei paesi terzi che partecipano alla strategia. La Commissione dovrà inoltre garantire il coinvolgimento delle altre Istituzioni UE, in particolare del Parlamento europeo, del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale europeo, lungo tutto l’iter di attuazione della strategia; dovrà quindi promuovere, anche con il sostegno di Eurostat, la raccolta di dati affidabili e comparabili con riferimento a tale Regione e incoraggiare una partecipazione effettiva dei soggetti interessati e dei partner in tutte le fasi di attuazione della strategia.
Da parte loro, gli Stati membri che partecipano alla strategia dovranno impegnarsi a: garantire la definizione, nei rispettivi paesi, delle condizioni chiave per lo sfruttamento del valore aggiunto della strategia; tenere in debito conto la strategia nella gestione dei fondi UE a livello nazionale e regionale; istituire, entro la fine del 2014, in collaborazione con la Commissione e i paesi terzi, un sistema efficace di governance multilivello per l'attuazione della strategia, nel pieno rispetto dell'architettura istituzionale dei paesi partecipanti.
La strategia dell'UE per la regione adriatica e ionica dovrebbe adesso essere approvata dal Consiglio europeo del 23-24 ottobre. Si tratterebbe della terza strategia macroregionale dell'Unione europea, dopo quella per la regione del Mar Baltico (2009) e per la regione del Danubio (2011).