Il 21 ottobre, si è riunito a Lussemburgo il Consiglio Affari generali per adottare, tra l’altro, le conclusioni sulla governance delle strategie macroregionali dell’UE. Le conclusioni stabiliscono i principi generali di governance; la titolarità e la leadership politica; le linee guida per il coordinamento e l’implementazione.
Con riferimento ai principi generali, il Consiglio sottolinea che la governance è un processo condiviso in cui si definisce chi e come implementa le strategie. Non si tratta di un modello “one size fits all”, ma di un modello che si adatta alle specificità della struttura istituzionale e amministrativa dei paesi partecipanti, con un approccio proporzionato e flessibile, aperto anche a ulteriori sviluppi. Il Consiglio chiede che la governance e il metodo di lavoro relativo dovrebbero evitare la creazione di oneri amministrativi inutili e dovrebbero mirare a un processo semplificato. Il Consiglio sottolinea inoltre che l'efficacia delle strategie macroregionali si basa su una funzionante governance multilivello che coinvolga anche i parlamenti europei e nazionali e i governi regionali.
Quanto alla titolarità e leadership politica, il Consiglio ribadisce l’importanza della responsabilità e della leadership della Commissione nel svolgere un ruolo guida nel coordinamento strategico di tutte le fasi delle strategie macro-regionali. I ministeri competenti degli Stati membri avranno invece la responsabilità di guidare il processo per aree tematiche. Il Consiglio invita poi la Commissione e gli Stati membri a rafforzare le discussioni a livello politico e il ruolo strategico del Gruppo ad alto livello nonché il ruolo dei punti di contatto nazionali/coordinatori nazionali.
Quanto al coordinamento, gli Stati membri dovranno fornire le risorse di gestione per garantire il coordinamento con la Commissione e gli altri Stati membri e se del caso il coordinamento con gli accordi di partenariato e con i programmi cofinanziati dai fondi strutturali.
Con riferimento, infine, all’implementazione, la Commissione dovrà fornire le competenze e facilitare attivamente l'attuazione delle azioni concordate e il coordinamento con i fondi UE e gli strumenti esistenti.
Il Consiglio ha anche tenuto un dibattito sulla composizione del Comitato delle Regioni. La Presidenza italiana ha riferito che le consultazioni sull’argomento continueranno anche nelle prossime riunioni, con l’obiettivo di trovare una soluzione al fine di garantire il buon funzionamento delle Istituzioni comunitarie. Secondo i trattati UE, infatti, il numero dei membri del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale europeo non può superare i 350. Tuttavia, l’adesione della Croazia all'UE ha aumentato il numero dei membri a 353 per il periodo che va dalla data di adesione fino al termine del mandato. L'attuale mandato del Comitato delle regioni si conclude il 25 gennaio 2015.