Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail ha approvato, sia pure con notevoli rilievi critici, la proposta di Bilancio di previsione per il 2024 dell’Inail.
Il dato più rilevante è rappresentato – nonostante la recente revisione delle tariffe nel 2019 - da un avanzo finanziario di oltre 2.3 mld di €, determinato dall’incremento delle masse salariali (+1,70%) e dalla riduzione del numero di rendite erogate (- 0.63%) e della spesa per indennità da inabilità temporanea (-7,83%).
Il delta tra oneri e prestazioni, di per sé negativo per un ente previdenziale con assetto assicurativo, è paradossalmente risultato di eventi positivi: miglioramento dei dati relativi al mercato del lavoro, miglioramento dell’azione di prevenzione da parte delle imprese e conseguente riduzione degli eventi infortunistici.
Al di là della pur rilevante evidenza sopra richiamata, dunque, l’avanzo non costituisce un aspetto positivo, in quanto esprime un chiaro e rilevante squilibrio tra oneri a carico delle aziende e prestazioni a favore dei lavoratori, che legittima l’ulteriore richiesta di revisione delle tariffe dei premi (da ultimo operata nel 2019 e in corso di ulteriore valutazione da parte dell’Istituto) e di incremento delle prestazioni a favore degli assicurati.
Si tratta di uno squilibrio fortemente stigmatizzato sia nei documenti politici e programmatici del CIV sia nell’ambito del documento per il bilancio preventivo 2024.
L’approvazione del bilancio è strettamente connessa con l’impostazione delle principali azioni prevenzionali che l’Inail porta avanti utilizzando le risorse messe a disposizione dal sistema produttivo, in attuazione di precisi obblighi di legge.
Due le principali linee prevenzionali dell’Istituto: l’annuale bando per il finanziamento di iniziative prevenzionali da parte delle imprese (cd bando ISI per il 2023) ed il meccanismo della oscillazione per prevenzione (cd OT23).
Confindustria, nell’ambito dell’attività in seno all’Inail, ha da sempre rilevato l’improprietà di un avanzo finanziario in un Istituto che deve investire le risorse delle aziende in prevenzione e chiedere la rivisitazione del sistema tariffario in vista dell’equilibrio tra oneri e prestazioni.
Nel contempo, tuttavia, al fine di impiegare le risorse versate all’Istituto dalle imprese in rilevanti azioni di prevenzione, ha insistito, tra l’altro, su due aspetti: l’incremento delle risorse a disposizione, il potenziamento delle azioni prevenzionali e la semplificazione delle procedure, per ampliare il novero delle imprese interessate e incrementare il recupero, in chiave prevenzionale, delle somme versate con i premi assicurativi.
Nel bilancio di previsione per il 2024 troviamo, dunque, alcune novità.
Innanzitutto, l’importo del finanziamento per il bando ISI sale a 508 mln (rispetto ai 333 mln € del 2022).
In considerazione di questa previsione, il bando ISI 2023, contenuto nella delibera n. 154 del 4 dicembre 2023, introduce, in linea con la semplificazione sopra richiamata, due rilevanti innovazioni.
- viene ridotta la portata del meccanismo del cd click day, notevolmente criticato da Confindustria: le domande di finanziamento registrate per un determinato Asse/regione in cui le risorse economiche complessivamente stanziate risultino sufficienti a soddisfare tutte le richieste di finanziamento in elenco sono direttamente ammesse alla fase di upload della documentazione a completamento della domanda, senza bisogno di effettuare la selezione attraverso il meccanismo sopra richiamato.
- pur rimanendo il finanziamento orientato, per legge, prevalentemente alle imprese di minori dimensioni, viene agevolato il raggiungimento del punteggio soglia mediante l’incremento del punteggio per la informativa/condivisione dei progetti tra le parti sociali o con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Tornando al bilancio, nella delibera del CIV si tratta il tema del meccanismo della oscillazione per prevenzione. In particolare, viene evidenziato che, rispetto all’incremento delle entrate contributive e all’avanzo registrato annualmente dall’Istituto, il budget messo a disposizione dall’Istituto per l’oscillazione per prevenzione prevista dall’art. 23 delle Modalità di applicazione delle Tariffe dei premi (MAT) non assume ancora un ruolo significativo. Come evidenziato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza nella Relazione programmatica per il periodo 2024-2026, trattandosi di una misura assolutamente prioritaria ai fini della valorizzazione delle azioni di prevenzione, il budget dev’essere decisamente potenziato (anche con la conseguente revisione delle aliquote di riduzione del tasso medio di tariffa per incrementare la platea delle aziende interessate) e – sempre al fine di una maggiore attrattività – devono essere riviste in senso ampliativo le azioni prevenzionali indicate dall’Istituto quali presupposto per il riconoscimento della riduzione. Occorre, infine, intervenire sulle tempistiche della predisposizione del modello OT23 rendendole coerenti con le esigenze programmatorie delle imprese.
Questa indicazione dovrà portare, nel corso del 2024, alla rivisitazione del meccanismo della oscillazione per prevenzione, incrementando notevolmente il budget disponibile (considerato l’avanzo finanziario) e incrementando l’attrattività per le imprese (con incremento delle percentuali di sconto e ampliamento delle azioni valutate dall’Istituto), come evidenziato nel documento di bilancio proposto dall’Istituto.