Il 17 aprile scorso si è tenuto, in Confindustria, il settimo incontro per il rinnovo del CCNL Dirigenti Industria che ha avuto ad oggetto le proposte formulate da Federmanager sul trattamento economico.
Le proposte che sono state al centro del dialogo tra le delegazioni, tra quelle oggetto della piattaforma, sono le seguenti:
- Valorizzazione di sistemi di retribuzione variabile, attraverso la previsione del riconoscimento di elementi retributivi “fissi” in assenza di un meccanismo di MBO;
- Incremento del valore del TMCG anche attraverso una sua ridefinizione;
- Previsione di un meccanismo di recupero degli effetti inflattivi verificatisi nell’ultimo anno.
La delegazione di Confindustria ha sottolineato che l’idea di fondo che ha ispirato i precedenti rinnovi è quella di fornire ai dirigenti, attraverso il CCNL, un quadro generale di garanzie di base che, a livello economico, si traduce nella definizione del TMCG. È poi lasciata alla relazione tra le parti del contratto individuale la definizione di un eventuale più ampio trattamento del dirigente.
Ne consegue che la previsione di riconoscere, in ogni caso, in assenza dell’MBO, un elemento economico compensativo finirebbe per modificare l’impostazione di fondo che è stata concordata in occasione degli ultimi rinnovi.
Confindustria si è viceversa dichiarata disponibile a valutare, previa attenta verifica all’interno della delegazione trattante, un rafforzamento della “obbligatorietà” dell’introduzione di meccanismi di retribuzione variabile dei dirigenti legati ai risultati di impresa.
Quanto, invece, alla definizione del TMCG, Confindustria ha confermato che non ritiene opportuna una sua ridefinizione e che, quanto al suo adeguamento rispetto all’andamento dell’inflazione, risulta dai calcoli effettuati che i valori concordati nel precedente rinnovo hanno adeguatamente governato la dinamica inflattiva.
In via gradata, Confindustria si è comunque dichiarata disponibile a valutare, sempre per far fronte al particolare andamento dell’inflazione dell’ultimo anno, soluzioni che valorizzino l’introduzione di misure di welfare, come ad esempio una maggiorazione del contributo PREVINDAI a carico delle imprese.
Quanto alla determinazione dei nuovi livelli di TMCG Confindustria ha confermato di voler mantenere quel rapporto equilibrato tra lo stesso e la retribuzione complessivamente corrisposta ai c.d. quadri apicali dai vari CCNL dell’industria, rapporto che, fin qui, è stato sostanzialmente garantito.
Infine, la delegazione di Confindustria ha chiesto a Federmanager degli approfondimenti in ordine alle loro proposte riguardo ai fringe benefits ed alla contrattazione di secondo livello.
Di queste tematiche si discuterà nel prossimo incontro che si terrà il 14 maggio p.v. alle ore 11:00 nella sede di Confindustria.
Seguiranno aggiornamenti.