Le stime mensili su occupati e disoccupati a settembre pubblicate oggi dall'Istat confermano il trend di rallentamento evidenziato già a luglio ed agosto. Secondo queste stime provvisorie, si chiude così il terzo trimestre 2019, con un calo complessivo degli occupati pari a -61 mila individui rispetto ai livelli di giugno (fine del secondo trimestre 2019).
L’andamento dell’occupazione torna quindi in linea con l’andamento economico generale. La prima parte dell’anno, infatti, era stata caratterizzata da un aumento dell'occupazione del tutto slegato dall'andamento del PIL (ancora in stagnazione dopo la mini recessione di fine 2018). Ciò indicava, come evidenziato in diverse occasioni, che l’occupazione aggiuntiva è stata per lo più part-time e in settori dei servizi a basso valore aggiunto. A dimostrazione che non ci può essere occupazione di qualità senza crescita del PIL.
In particolare, secondo le ultime stime mensili:
- Dopo la diminuzione di luglio (-18 mila individui) e la sostanziale stabilità ad agosto, a settembre l'occupazione diminuisce di -32 mila individui (-0,1% rispetto a agosto), sintesi di un calo sia della componente maschile (-13 mila, pari a -0,1% sul mese precedente) che femminile (-19 mila, -0,2%).
- Aumenta la disoccupazione, sia misurata in termini di individui (+73 mila) che di tasso di disoccupazione (+0,3 punti percentuali, tasso al 9,9%). In diminuzione gli individui inattivi (-77 mila nella fascia 15-64 anni, per un tasso di inattività al 34,3%).
- Tra gli occupati, a settembre prosegue il calo degli indipendenti (-44 mila, a quota 5,228 milioni) a fronte di un aumento dei dipendenti a termine (+30 mila, a quota 3,108 milioni) e di una contrazione dei permanenti (-18 mila, a quota 15,018 milioni).
- Con riferimento alle fasce d'età, a settembre la fascia 15-24 anni fa segnare un tasso di disoccupazione al 28,7% (+1,1 punti percentuali), con più giovani che si mettono alla ricerca di lavoro (32 mila inattivi in meno) e un lieve aumento degli occupati (+8 mila rispetto ad agosto).