Il Ministero del Lavoro ha pubblicato ieri i dati sui contratti aziendali e territoriali che sono stati depositati per la detassazione dei premi di produttività.
Alla data del 14 ottobre, sono 16.577 i contratti “attivi”, segnando una crescita del 4,4 per cento rispetto al mese scorso (per un equivalente di 703 contratti in più). Non abbiamo il dato di ottobre 2018, quindi non possiamo fare un confronto anno su anno, ma rispetto al mese di novembre dello scorso anno, ad ottobre 2019 si registrano 210 contratti attivi in più.
Nel complesso dei contratti attivi, la grandissima parte, quasi 13 mila contratti, sono di natura aziendale.
Rispetto agli indicatori individuati per misurare i risultati, quelli relativi alla produttività sono i più diffusi: il 76,1 per cento dei contratti (ovvero 12.614) li prevede.
Per quanto riguarda le misure, la previsione del welfare aziendale è diffusa nel 52,7 per cento dei contratti (+0,3 punti percentuali rispetto al mese di settembre).
I piani di partecipazione sono invece previsti nell'11,7 per cento dei casi (-0,4 punti percentuali rispetto a settembre).
I contratti attivi si distribuiscono in modo quasi perfettamente uguale tra imprese con meno di 50 e con più di 50 dipendenti (52 vs 48 per cento).
Il report per la prima volta contiene informazioni relative ai lavoratori coperti ed al valore monetario dei premi.
Nello specifico, ad ottobre risultano coperti da un contratto attivo 3,4 milioni di lavoratori (la grandissima parte, 3 milioni, riferiti a contratti aziendali). Il valore annuo medio del premio risulta pari a 1.268 euro; il valore del premio è mediamente più alto nei contratti aziendali (1.491 euro/anno) rispetto a quanto previsto nei contratti territoriali (522 euro/anno).
Sono 2.364.551 i lavoratori per cui è prevista la possibilità di trasformare il premio in welfare (il 69 per cento del totale dei lavoratori interessati da contratti con premi). Di questi, 1,4 milioni sono occupati in un'azienda dei servizi, 954 mila in un'azienda industriale e circa 3.500 in agricoltura.
Di seguito il link al report completo pubblicato dal Ministero