Informiamo che il 2 maggio scorso l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), il gruppo consultivo europeo sull’informativa finanziaria, ha aperto la consultazione pubblica sul progetto di standard europei di rendicontazione della sostenibilità (European Sustainability Reporting Standards - ESRS). La consultazione si chiuderà l’8 agosto 2022.
Ricordiamo che l’elaborazione dei nuovi standard di rendicontazione europei è stata prevista dalla proposta di direttiva sulla comunicazione di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD, attualmente in fase di trilogo), che ha assegnato all’EFRAG il compito di redigerli.
Gli standard saranno successivamente adottati dalla Commissione europea con atti delegati che verranno emanati tra ottobre 2022 e la fine del 2023, e costituiranno il quadro di riferimento obbligatorio per le imprese destinatarie della nuova comunicazione di sostenibilità, ai sensi della direttiva CSRD.
Ricordiamo che la futura direttiva si applicherà a tutte le grandi società, e cioè a quelle che alla data di chiusura del bilancio superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti:
a) totale dello stato patrimoniale: 20 000 000 euro
b) ricavi netti delle vendite e prestazioni: 40 000 000 euro.
c) numero medio di 250 dipendenti
a tutte le società quotate sui mercati regolamentati, incluse le PMI, ad esclusione delle micro-entità; alle grandi società aventi sede legale in Paesi extra-UE ma quotate su mercati regolamentati UE e alle imprese controllate europee di società non europee.
Al fine di contenere gli oneri per le PMI quotate, la direttiva stabilisce che le stesse saranno autorizzate a rendicontare secondo norme più semplici rispetto agli standard che si applicheranno alle grandi imprese, mentre le PMI non quotate potranno scegliere di utilizzarle su base volontaria.
L’elaborazione degli standard procede, pertanto, in parallelo all’iter di approvazione della stessa direttiva.
La consultazione dell’EFRAG è stata formulata per ricevere feed-back dai diversi interlocutori su tre aspetti chiave degli standard:
- Architettura degli stessi (è richiesto un parere sulla praticità e l’efficienza dell’approccio indicato della doppia materialità; sul se i requisiti di rendicontazione proposti promuovano informazioni rilevanti, verificabili, comprensibili e comparabili; se le proposte abbiano il giusto equilibrio tra rilevanza, fattibilità, costi di implementazione e utilità per le decisioni; sulla completezza degli standard relativamente ad ogni dimensione della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica)
- Verifica dell’implementazione dei principi della CSRD e, in particolare, il raggiungimento di un giusto equilibrio tra la copertura di tutti i requisiti previsti dalla direttiva e le aspettative degli stakeholder interessati
- Riscontro sul contenuto complessivo di ciascuna bozza di standard, per tipologia, e sull’adeguatezza dei requisiti informativi richiesto per ciascuno di essi.
In merito agli standard si sottolinea che questi sono organizzati per categorie che si completano e interagiscono tra loro. Sono stati, infatti, previsti degli standard trasversali, standard specifici e standard specifici per settore.
In particolare, le bozze riguardano: due cross-cutting standard che affrontano principi generali e tematiche trasversali; cinque standard ambientali (cambiamento climatico, inquinamento, acqua e risorse marine, biodiversità ed ecosistemi, utilizzo delle risorse dell’economia circolare); quattro standard sociali (forza lavoro propria, lavoratori lungo la catena del valore, comunità impattate, consumatori e utenti finali); due standard sulla governance (processi generali di governance non limitati alla sostenibilità, processi di risk management e di controllo interno).
Ciò premesso, vi informiamo che Confindustria sta seguendo il dossier nel suo complesso e la relativa consultazione anche in seno a BusinessEurope, sui cui lavori vi terremo informati attraverso periodici aggiornamenti e la trasmissione della documentazione di riferimento, chiedendo eventualmente vostri riscontri.
Valuteremo, inoltre, se rispondere alla consultazione anche autonomamente come Confindustria.
A questo proposito, vi invitiamo a visionare la documentazione riguardante, in particolare, gli aspetti sociali, per cui sono previsti standard specifici e una sezione ad hoc della consultazione, disponibile al seguente link: https://www.efrag.org/lab3#subtitle4. Nello specifico:
(ESRS S3 ed S4 riguardano: comunità e consumatori).
In relazione ai rilevanti impatti che i nuovi standard europei avranno sulle imprese impegnate nella nuova rendicontazione di sostenibilità, vi chiediamo cortesemente di inviarci vostri eventuali contributi entro l’8 luglio p.v., facendo riferimento ai questionari allegati, evidenziando, in particolar modo, gli elementi a vostro avviso maggiormente critici, al fine di consentirci l’elaborazione di un documento unitario che ricomprenderà le osservazioni raccolte anche sulle altre tipologie di standard (governance e ambiente).
Vi ringraziamo per la collaborazione.