In attesa del consolidamento dei dati (che avverrà nei prossimi mesi), in sintesi, l'Osservatorio sul precariato dell'Inps indica che dopo il calo di agosto (-5,2% rispetto ad agosto 2018), a settembre si assiste ad un ulteriore calo per le assunzioni a tempo indeterminato (-6.500, ovvero -5,1% rispetto a settembre 2018). Accanto ai contratti a tempo indeterminato, nel mese continuano a calare anche le assunzioni a termine e, soprattutto, quelle in somministrazione (-20,6% e -75,7%, rispettivamente).
Nei primi nove mesi dell’anno, cumulativamente, le assunzioni (con tutte le tipologie contrattuali monitorate) sono significativamente diminuite rispetto allo stesso periodo del 2018: sono state poco più di 5,5 milioni in totale, ovvero 334 mila in meno rispetto allo scorso anno (-5,7%). Il calo maggiore è per la componente delle assunzioni a tempo pieno, diminuite rispetto allo scorso anno di quasi 200 mila unità. Considerando la classe dimensionale, il calo maggiore è per le grandi imprese (100+ dip.), che hanno attivato finora 285 mila contratti in meno rispetto al 2018.
Per quanto riguarda le trasformazioni, net terzo trimestre del 2019 si registrano 154 mila trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (+20,6% stesso periodo del 2018). Nell'ultimo mese le trasformazioni registrate sono quasi 50 mila, ovvero 7.200 in più rispetto a settembre 2018 (+16% rispetto a settembre 2018).
I rapporti di lavoro attivati o trasformati a tempo indeterminato usufruendo dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (Legge n. 205/2017) sono stati oltre 81 mila nei primi sette mesi dell'anno, ovvero il 5,1% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (su livelli inferiori rispetto a quanto rilevato nel 2018, quando erano circa il 7% di tutte le assunzioni/trasformazioni).
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Secondo i dati Inps, ad ottobre le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria risultano in aumento rispetto allo scorso anno. Nel mese di ottobre 2019 il numero di ore di CIGO complessivamente autorizzate è stato pari a 12,3 milioni, in aumento del 67,1% rispetto allo stesso mese del 2018 (un aumento tutto trainato dal settore industria). La CIG straordinaria (13,5 milioni di ore autorizzate ad ottobre) mostra nel mese un aumento del 16% rispetto al 2018. Le ore totali di CIG autorizzate nel mese sono in aumento del 35,4% rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda la disoccupazione, nel mese di settembre 2019 sono state presentate in totale 224.707 domande, di cui 223 mila domande di NASpI. Rispetto ad agosto 2018 (223.054 domande), si registra quindi un incremento dello 0,7%.
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Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero del lavoro e relativi a novembre 2019, sono 17.300 i contratti di secondo livello “attivi” che prevedono un premio di produttività, secondo i criteri stabiliti dalla normativa del 2016, segnando una crescita del 5,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e del 4,4% rispetto al mese precedente. Nel complesso dei contratti attivi, 13.418 sono contratti aziendali e 3.882 contratti di natura territoriale. Quasi sette su dieci dei contratti attivi si concentrano in sole quattro regioni: Lombardia (26,3% del totale), Emilia Romagna (24,1%), Veneto (9,7%), Piemonte (9,2%).
L’opzione di convertire il premio in welfare è oggi presente in oltre 9 mila casi, corrispondenti ad oltre la metà degli accordi attivi (52,7%). A novembre, ad oltre 2,5 milioni di lavoratori è applicato un contratto che prevede l’opzione di convertire il premio in welfare per un valore annuo medio pro-capite del premio previsto di 1.436 euro (importo massimo trasformabile in servizi di welfare, a scelta del lavoratore; la quota effettivamente trasformata non è invece monitorata).
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