La registrazione audio dell'incontro su "Ammortizzatori Sociali" è raggiungibile al seguente link: https://vimeo.com/user41016073/review/346159513/c0b612db85
Lavoro e Welfare

2 luglio 2019 - Ammortizzatori sociali - registrazione audio |
CCNL DirigentiIeri è stato sottoscritto dal Vice Presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali, Maurizio Stirpe e dal Presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla il rinnovo del ccnl per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi del 30 dicembre 2014.
Il nuovo contratto decorre dal 1° gennaio del 2019, salve le diverse decorrenze specificate nei singoli articoli, e scade il 31 dicembre 2023.
I nuovi livelli del TMCG (trattamento minimo complessivo di garanzia) sono fissati:
Per i dirigenti già in forza in azienda alla data del 1° gennaio 2015 continuano ad applicarsi, se di miglior favore, i parametri di TMCG previsti dall’art. 3, comma 2, del CCNL 30 dicembre 2014.
Sugli scatti di anzianità, come nei precedenti rinnovi, è stata prevista la loro conservazione solo a favore dei dirigenti già in servizio alla data del 24 novembre 2004.
E’ stata introdotta una nuova disciplina per il periodo di ferie eccedente le quattro settimane che prevede che, se il dirigente non fruisce di tale periodo entro 24 mesi dall’anno di maturazione per sua scelta, e nonostante l’invito del datore a fruirne, non potrà più richiederlo in futuro.
In questo rinnovo è stato dato particolare rilievo alla bilateralità contrattuale e, in questo contesto, le parti hanno valorizzato la costituzione delI'associazione denominata 4.MANAGER, che ha il precipuo scopo di diffondere la cultura d'impresa, manageriale e professionale, e di realizzare iniziative in tema di politiche attive, orientamento e cultura della formazione, promozione e sviluppo della parità di genere in ambito manageriale.
"4.MANAGER" riceverà dalle imprese la quota di euro 100,00 annue, per dirigente in servizio, all’esclusivo scopo di finanziare le iniziative di outplacement a favore dei dirigenti di aziende associate al Sistema di rappresentanza di Confindustria che siano coinvolti in processi di ristrutturazione o che, comunque, siano interessati da processi che comportino la risoluzione del loro rapporto per fondati motivi e non abbiano maturato il diritto ad una prestazione pensionistica. Pertanto, le imprese che intendano risolvere il rapporto di lavoro con un dirigente possono convenire, su richiesta del dirigente stesso e nell’ambito dell’accordo con cui regolano la risoluzione del rapporto, di attivare un percorso di outplacement.
A tal fine 4.Manager concorre alla copertura del costo dell’attività di outplacement fino ad un massimo di Euro 3.000 (tremila) previa presentazione, da parte dell’impresa, della fattura del costo da essa sostenuto.
Tale contributo non è, in ogni caso, monetizzabile in favore del dirigente.
Il contratto ha poi disciplinato esplicitamente alcune iniziative a favore dei dirigenti colpiti da gravi patologie, a favore della maternità e della paternità e delle pari opportunità.
E’ stata migliorata la disciplina del trattamento in caso di morte e invalidità permanente del dirigente ed è stato concordato di costituire un apposito gruppo di lavoro con la finalità di di introdurre una copertura cumulativa, su base assicurativa, delle attuali tutele apprestate dall’art. 12 e dall’art. 15 del contratto.
All'esito dell'attività del gruppo di lavoro, quando sarà definita concretamente la possibilità per le imprese di stipulare polizze assicurative collettive tramite la Gestione separata Fasi "non autosufficienza", le parti contraenti apporteranno le opportune modifiche ai testi degli artt. 12 e 15 del contratto, fermo restando che l’adesione delle imprese allo schema proposto dalla Gestione separata Fasi "non autosufficienza" è su base volontaria.
Sono stati introdotti miglioramenti in tema di previdenza complementare: fermo il limite complessivo dell’8% di contribuzione totale, è stato elevato, a decorrere dal 2020, il massimale contributivo da 150.000 a 180.000 euro. Dal 1° gennaio 2022 è previsto il versamento, a carico delle imprese, di un contributo annuo non inferiore a 4.800 euro, salva la facoltà dell’impresa di anticipare il versamento di questo contributo minimo.
E’ stata comunque introdotta la possibilità che l’impresa, previo accordo con il dirigente, possa farsi carico di una quota della contribuzione dovuta dal dirigente stesso, fino al limite del 3%.
In tema di assistenza sanitaria integrativa è stata prevista la possibilità di istituire una seconda Gestione Separata del FASI (GS NON AUTOSUFFICIENZA), con autonomia amministrativa e finanziaria, nonché gestione patrimoniale autonoma, cui affidare lo sviluppo delle tutele nel campo della non autosufficienza per gli assistiti FASI.
Le parti contrattuali hanno altresì preso atto della volontà, espressa dagli organi di indirizzo di FASI e Assidai, di addivenire ad un accordo di reciproca collaborazione finalizzato a rafforzarne il ruolo nel mercato della sanità integrativa attraverso la presentazione di una proposta unica, con l’auspicio che dall’accordo di reciproca collaborazione possa derivare anche una maggiore integrazione o un ampliamento delle coperture assicurative previsti per l’iscritto FASI.
Sulla misura delle indennità aggiuntive in caso di licenziamento ingiustificato sono state elevate da due a quattro le mensilità dovute per i dirigenti fino a due anni di anzianità aziendale.
Quanto al licenziamento per raggiunti requisiti della pensione di vecchiaia si è convenuto di eliminare il riferimento all'età fissa (67 anni) e, quindi, di mantenere solo il riferimento alla maturazione dei requisiti per la pensione vecchiaia ordinaria.
CCNL DIRIGENTI 30 luglio 2019 testo firmato.pdfVisualizza dettagli |
CDS e sgravi contributivi - Messaggio Inps numero 2732 del 17-07-2019L’inps, con il messaggio n. 2732 del 17 luglio 2019, fornisce le istruzioni operative per la fruizione dello sgravio contributivo (art. 6 DL n. 510/96, ss.mm.ii), connesso ai contratti di solidarietà, in favore delle imprese destinatarie dei decreti direttoriali di autorizzazione, i cui periodo di solidarietà si siano conclusi entro il 31 dicembre 2018. Il messaggio contiene in allegato anche l'elenco delle imprese ammesse al beneficio che hanno già ricevuto il relativo decreto direttoriale. La procedura per il conseguimento dello sgravio deve essere attivata ad iniziativa del datore di lavoro che deve produrre alla sede Inps competente, innanzitutto, il decreto direttoriale di ammissione al beneficio. La sede, a sua volta, provvederà ad attribuire alla posizione aziendale il codice di autorizzazione ad hoc ("1W”). Il messaggio reca poi le indicazioni di dettaglio sulle modalità di compilazione del flusso Uniemens e sugli elementi da valorizzare. Ricordiamo che le operazioni di conguaglio dovranno essere effettuate entro il giorno 16 del terzo mese successivo a quello di pubblicazione del presente messaggio (cfr. deliberazione del CdA Inps n. 5/1993 - approv. con D.M. 07/10/93). |
Contrattazione decentrata sui premi di risultato a luglio (MLPS, Comunicato 16 luglio)Secondo i dati del Ministero del Lavoro, al 15 luglio 2019 sono 14.677 i contratti di secondo livello attivi che prevedono premi di risultato, depositati secondo la procedura indicata nel D.M. 25 marzo 2016. Il dato fa segnare una crescita del 9,2% rispetto al mese scorso (1.234 contratti in più, ovvero più di 40 contratti depositati in media ogni giorno nell'ultimo mese). Nel complesso dei contratti attivi, 11.862 sono contratti aziendali e 2.815 contratti di natura territoriale. Di seguito una tabella riepilogativa dei dati sui contratti attivi in ogni mese, dal 2017 ad oggi.
I contratti attivi si distribuiscono in modo uguale tra imprese con meno di 50 e con più di 50 dipendenti; più dei tre quarti dei contratti (il 77%) sono relativi a aziende con sede legale al nord, il 16% è relativo al centro e il 7% al sud. Infine, il 57% rientra nel settore dei servizi e il 42% nel settore industria.
Di seguito il link al report completo pubblicato dal Ministero: |
Incontro Confindustria – Sindacati sui temi del lavoro – 30 luglio 2019Confindustria e le Organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil si sono incontrate ieri in Roma per fare il punto sui temi del “Patto per la fabbrica” e per discutere di salario minimo e taglio del cuneo fiscale, due temi di cui si discuterà nell’incontro previsto il 5 agosto prossimo con il premier Giuseppe Conte. All’incontro hanno preso parte il Presidente Vincenzo Boccia, il Vice Presidente per il lavoro e le relazioni industriali Maurizio Stirpe, il Direttore Generale Marcella Panucci e il Direttore dell’Area Lavoro, welfare e capitale umano Pierangelo Albini e per Cgil, Cisl, Uil i Segretari Generali e i colleghi che seguono i temi del lavoro. Nessun documento unitario è stato messo a punto ma su tutti i temi si è registrata una sostanziale identità di vedute. In particolare è stata condivisa la centralità della contrattazione collettiva e del ruolo delle parti sociali nella definizione di adeguati livelli salariali, esprimendo contrarietà all’introduzione di un salario minimo legale in quanto la relativa determinazione viene rimessa ad una definizione discrezionale del Governo. È stata inoltre ritenuta prioritaria la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, tanto per aumentare i salari netti quanto per stimolare la crescita economica. Si è discusso, inoltre, della misurazione della rappresentanza, confermando la volontà di dare piena attuazione all’accordo del 10 gennaio 2014 e di procedere alla determinazione dei criteri per la misurazione della rappresentanza delle organizzazioni datoriali. A tal riguardo occorre segnalare che il 1° agosto è previsto un nuovo incontro con INPS in vista del rinnovo della convenzione che dovrebbe finalmente dare piena operatività alle regole sulla rappresentanza sindacale. Nel corso dell'incontro, infine, i sindacati hanno ribadito a Confindustria la necessità di rinnovare i contratti ancora aperti (sanità privata, vigilanza e multiservizi) e di avviare rapidamente le trattative per quelli in scadenza. Si è fatto il punto anche sui diversi dossier aperti con il “Patto per la fabbrica” e più precisamente: education, formazione e scuola, sicurezza sul lavoro, partecipazioni organizzative, welfare, politiche territoriali, politiche per il lavoro e politiche ambientali. Sono state infine confermate 4 date di incontro fra settembre e dicembre per chiudere il confronto su vari dossier. |
INPS - Osservatorio reddito di cittadinanzaL'INPS ha pubblicato il primo aggiornamento dell'osservatorio statistico sul Reddito di Cittadinanza. Si tratta del report che fotografa il passaggio dal Reddito di inclusione a quello di cittadinanza. Al 17 luglio 2019 sono circa 1,4 milioni le domande arrivate all'INPS, di cui 905 mila accolte (65%). Delle 905 mila domande finora accolte, 793 mila riguardano il Reddito di Cittadinanza (2,1 milioni di persone coinvolte), le restanti 112 mila riguardano la Pensione di Cittadinanza (128 mila persone coinvolte). A fronte delle 2,2 milioni di persone coinvolte, 1,4 milioni risiedono nelle regioni del Sud e nelle Isole (pari al 64,5%), 480 mila nelle regioni del Nord (21,6%) e 308 mila in quelle del Centro (13,9%). I single si confermano la tipologia di nucleo da cui proviene il numero più alto di richieste (tra quelle accettate): sono 345.516 (38% del totale).
Le famiglie con minori sono 328 mila (il 36% del totale) la maggior parte delle quali (104 mila) con quattro componenti. I nuclei con disabili sono 192 mila (il 21% del totale). Per quanto riguarda la cittadinanza dei percettori, visti i requisiti previsti dalla normativa, l'89,9% degli assegni sono erogati a un nucleo italiano (corrispondenti all'87,5% delle persone coinvolte), il 5,5% a un cittadino extra-comunitario con permesso di soggiorno (7,2% delle persone coinvolte), il 3,3% a un cittadino europeo (3,5% delle persone coinvolte) e, infine, l’1,3% a familiari dei casi precedenti (1,8% delle persone coinvolte). Quanto agli importi, in aprile sono state erogate 564 mila prestazioni, per una cifra media di 498 euro. A maggio si è registrato un incremento del 26% nel numero degli assegni, con 713 mila prestazioni, per un importo medio sostanzialmente uguale (497 euro). A giugno si è raggiunto il picco di 809 mila prestazioni, per un importo medio di 477 euro. L’importo medio mensile erogato nei primi tre mesi di erogazione (aprile, maggio e giugno) è stato complessivamente pari a circa 490 euro (526 euro per il reddito e 207 per la pensione di cittadinanza).
Tutto questo mentre, come metteva in luce l'OCSE a maggio, "la recente introduzione del Reddito di cittadinanza aggiunge ulteriori responsabilità ai centri per l’impiego in quanto i nuovi beneficiari dovrebbero ricevere adeguate misure di supporto e accompagnamento nella ricerca di un nuovo lavoro". Il potenziamento delle politiche attive, tuttavia, procede a rilento. Tra i 2.980 navigator, il 28% dovrà attendere per essere contrattualizzato: sono gli 831 che hanno superato il test e sono stati assegnati ai centri per l’impiego delle regioni che ancora non hanno firmato la convenzione con Anpal Servizi.
Di seguto il link al report completo dell'Inps: |
La dinamica dei flussi nel mercato del lavoro a maggio 2019L’Inps ha pubblicato oggi gli aggiornamenti dell’Osservatorio sul precariato e dell’Osservatorio sulla Cassa Integrazione. In estrema sintesi, a maggio 2019 rispetto allo scorso anno, a fronte di un miglioramento del saldo netto per i contratti a tempo indeterminato, peggiora sensibilmente il saldo netto complessivo dei contratti di lavoro attivati (siamo a oltre 80 mila contratti di lavoro in meno). Le domande di cassa integrazione e le ore autorizzate di cassa integrazione risultano in aumento rispetto allo scorso anno.
Di seguito il dettaglio dei dati.
Attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro (dati Inps – Osservatorio sul precariato) Nei primi 5 mesi dell’anno le assunzioni sono significativamente diminuite rispetto allo stesso periodo del 2018: sono state poco più di 3 milioni in totale, ovvero 252 mila in meno rispetto allo scorso anno (-7,7%). Guardando alle tipologie contrattuali, in crescita risultano i contratti a tempo indeterminato (+8%), i contratti di apprendistato (+5,3%), i contratti di lavoro stagionale (+5,9%) e i contratti di lavoro intermittente (+6,6%); in diminuzione, invece, i contratti di somministrazione (-33,6%), i contratti a tempo determinato (-9,3%).
A maggio 2019 si registrano 46.500 trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, contro le 33.800 di maggio 2019. Dopo aprile, dunque, anche a maggio si registra un tasso di crescita annuale delle trasformazioni ben lontano da quanto registrato nei mesi precedenti (+37,6%). Su questo fronte, sarà interessante monitorare i prossimi mesi per capire se siamo in presenza di una semplice battuta d’arresto o se la forte crescita delle trasformazioni, sperimentata a partire da gennaio 2018, si sta ormai concludendo.
In termini di saldi netti tra contratti attivati e contratti cessati, nei primi 5 mesi del 2019, i dati mostrano un miglioramento del saldo positivo per i contratti a tempo indeterminato rispetto allo scorso anno (+328 mila finora nel 2019, vs. 153 mila nel 2018), ma un peggioramento sensibile nel saldo dei contratti di lavoro nel complesso (+693 mila nel 2019, vs. +775 mila nel 2018, quindi 82 mila contratti in meno finora).
I rapporti di lavoro attivati usufruendo dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (Legge n. 205/2017) sono stati 6.820 a maggio, ovvero il 4,6% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati. Nel totale del 2019, a maggio siamo a più di 50 mila contratti incentivati (5,3% del totale).
Le domande di disoccupazione e cassa integrazione (dati Inps – Osservatorio Cassa Integrazione) Per quanto riguarda la disoccupazione, nel mese di maggio 2019 sono state presentate in totale 104.080 domande, di cui 103 mila domande di NASpI e 1.172 di DisColl. Rispetto a maggio 2018 (102.766 domande), si registra quindi un incremento del 1,3%. Nel mese di giugno 2019 il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 27,6 milioni, in aumento del 42,6% rispetto allo stesso mese del 2018. L'aumento complessivo delle ore di CIG è dovuto alla straordinaria (la CIGO diminuisce del 17,2% rispetto a giugno 2018). Infatti, le ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a giugno 2019, pari a 18,8 milioni, sono sostanzialmente raddoppiate rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (9,4 milioni di ore, +99,8%). |
Occupati e disoccupati a giugno 2019 (dati Istat, 31 luglio)I dati pubblicati stamattina dall'Istat su occupati e disoccupati si riferiscono al mese di giugno 2019. Come sempre, va detto che i dati mensili sono provvisori, essendo elaborazioni su un campione più ristretto di intervistati rispetto a quello alla base delle rilevazioni trimestrali, quindi più soggetto ad errori di natura statistica. Per questo i numeri indicano un trend, da verificare, poi, con la pubblicazione dei dati almeno su base trimestrale (quelli relativi al II trimestre 2019 saranno pubblicati il 12 settembre prossimo). Detto ciò, a giugno il numero di occupati, dopo la crescita di maggio, rimane sostanzialmente stabile nel mese a 23,4 milioni (-6 mila rispetto al mese precedente, variazione percentuale mensile nulla).
Con riferimento al genere, siamo in presenza di un aumento dell’occupazione femminile, che però non riesce a compensare il calo di quella maschile.
Rispetto al carattere dell’occupazione, l'aumento dell’occupazione dipendente (+52 mila) risulta da un aumento sia dei dipendenti permanenti (+43 mila) che dei dipendenti a termine (+10 mila). Le due componenti fanno segnare una crescita mensile che è della stessa intensità (+0,3%).
Con riferimento al miglioramento del dato sulla disoccupazione, interessante segnalare che il calo dei disoccupati (-29 mila nel mese) corrisponde quasi perfettamente all'aumento dei giovani inattivi (+28 mila).
In conclusione, nel mese di giugno per molte delle componenti dell’occupazione si registra un andamento esattamente opposto rispetto a quanto registrato a maggio. Ciò a dimostrazione di quanto già detto sulla grande variabilità degli indicatori mensili, che mostrano da un mese all’altro una completa inversione di tendenza.
Sull'aumento del tasso di occupazione (+0,1 punti percentuali, al 59,2% a giugno), bisogna sottolineare che, in presenza di una diminuzione del numero di occupati, si deriva matematicamente che il miglioramento dell'indice è dovuto a una diminuzione della popolazione di riferimento. Il tasso di occupazione pare, quindi, crescere per effetti demografici e senza particolari meriti dell'economia o delle politiche economiche.
Provando a leggere i dati nel contesto economico, va detto che a giugno l’indicatore anticipatore dell’Istat aveva prefigurato uno scenario a breve termine caratterizzato dalla debolezza dei livelli produttivi, in linea con quanto registrato dal CSC con l'indagine rapida di lunedì scorso. Su questo una conferma è arrivata sempre oggi dall'Istat, con la pubblicazione delle stime trimestrali sul Pil: crescita zero nel secondo trimestre 2019. La stazionarietà del Pil continua ormai dal terzo trimestre 2018. Dopo il calo alla fine dello scorso anno, la ripresa nel primo trimestre di quello in corso si è rivelata solo marginale.
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Occupati e disoccupati a maggio 2019 (Istat, 1 luglio)I dati pubblicati dall'Istat ieri fanno riferimento al mese di maggio 2019. Vi è una precisazioni da fare prima di passare ai numeri: i dati mensili sull'occupazione andrebbero sempre guardati per capire la direzione dell'andamento occupazionale più che la sua intensità. Sono infatti dati più ballerini di quelli trimestrali (il campione di risposte è più piccolo di quello trimestrale quindi c'è più probabilità di errore statistico). Detto ciò, il dato di maggio relativo all'occupazione complessiva è positivo: dopo lo stallo di aprile, l’occupazione sarebbe cresciuta di 67mila unità (+0,3%).
Guardando alle tabelle con il dettaglio delle scomposizioni, si scopre che l'aumento occupazionale è tutto per la componente maschile: +66 mila occupati uomini, +1 mila occupate donne.
L'aumento dell'occupazione totale nel mese risulterebbe da un aumento sia della componente dipendente (+0,2%, per 39 mila unità in più) sia, più intensamente (considerando le proporzioni), della componente indipendente (+0,5%, per 28 mila unità in più). Scomponendo, a sua volta, l'aumento dell'occupazione dipendente, quella a termine mostra timidi segnali di ripresa (+0,4%, +13mila); continua a crescere l'occupazione a tempo indeterminato, ma meno intensamente (+0,2%, +27mila).
Volendo ipotizzare un commento sintetico, si può fare riferimento a due criteri: i volumi e la loro qualità.
La crescita del volume occupazionale rimane, comunque, modesta così come modesta appare la crescita del Pil, la cui ultima stima che riguarda il primo trimestre 2019 (+0,1% rispetto al mese precedente) è esattamente un quarto di quella media europea. In una fase di rallentamento dell'economia e indici della produzione industriale non positivi, la crescita dell'occupazione è certamente una buona notizia, ma quanto destinata a durare nel tempo? Infine, sempre per quanto riguarda i volumi, è possibile che la crescita occupazionale sia da ricollegare al boom di trasformazioni osservato lungo tutto il 2018, che i dati da indagine statistica stiano registrando adesso.
Per quanto, invece, riguarda la qualità, i numeri di ieri andrebbero letti unitamente a quelli, molto più dettagliati, pubblicati qualche settimana fa sempre dall'Istat (report sul primo trimestre 2019). |
Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro - Consultazione pubblica aperta sulla revisione della direttiva macchineLa Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla direttiva 2006/42/CE relativa alle macchine (recepita nel nostro ordinamento con il D.lgs. 17/2010), ai fini di una sua possibile revisione.
RevisionMachineryDirective2019_07_06_2019_IT.pdfVisualizza dettagli |
SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO - MODIFICA DELLA DIRETTIVA EUROPEA IN TEMA DI AGENTI CANCEROGENI/MUTAGENI E AGGIORNAMENTI EUROPEI
Facciamo seguito alla news dell' 24 giugno scorso in tema di agenti cancerogeni/mutageni per fornire ulteriori aggiornamenti in merito a:
Di seguito una nota di commento.
Visualizza dettagli Strategy_Opinion Adopted.pdfVisualizza dettagli CMD__Opinion_acrylonitrile.pdfVisualizza dettagli CMD_Opinion_benzene.pdfVisualizza dettagli CMD_Opinion_nickel .pdfVisualizza dettagli |
Sostenibilità - Guida OCSE alla Dovuta Diligenza per una condotta responsabile di impresaInformiamo che il Punto di Contatto Nazionale presso il MISE ha reso disponibile sul proprio sito istituzionale la versione italiana della Guida sulla Dovuta Diligenza per una condotta responsabile di impresa.
Si tratta di uno strumento volto a dare un supporto pratico alle aziende sull'attuazione delle Linee Guida OCSE per le imprese multinazionali, che spiega, con linguaggio semplificato, le raccomandazioni in esse contenute in materia di due diligence.
Nella prospettiva OCSE, la Guida è uno strumento che può aiutare le imprese ad evitare e/o ad affrontare l'impatto negativo sui lavoratori, sui diritti umani, sull'ambiente, sulla corruzione, sui consumatori e sul governo societario, che può essere associato alle loro operazioni, catene di fornitura e rapporti commerciali.
La Guida contiene spiegazioni aggiuntive, suggerimenti ed esempi illustrativi di due diligence.
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