Secondo i dati del Ministero del Lavoro, sono 13.443 i contratti “attivi” a giugno 2019 (per "attivo" si intende il contratto il cui "periodo di validità" comprende il mese di riferimento del comunicato), segnando una crescita del 26,4% rispetto a maggio dello scorso anno. Nel complesso dei contratti attivi, 10.915 sono contratti aziendali e 2.528 contratti di natura territoriale.
Oltre due terzi dei contratti attivi si concentrano in sole quattro regioni: Lombardia (26,4% del totale), Emilia Romagna (24%), Piemonte (9,4%), Veneto (9,2%).
Dall’introduzione della normativa incentivante (ad opera della Legge di Bilancio per il 2016), i contratti depositati nel complesso (includendo, quindi, sia gli accordi scaduti che quelli tuttora attivi) sono 46.944.
Tra gli indicatori individuati per misurare l’incrementalità dei risultati aziendali, quelli relativi alla produttività sono previsti nell’80,3% dei contratti, quelli afferenti la redditività nel 59,5%, quelli relativi alla qualità in quasi la metà dei casi (49%).
Per quanto riguarda le misure di welfare aziendale e partecipazione, continua a crescere a ritmi sostenuti la possibilità di trasformare il premio in forme di welfare: è ormai presente in più della metà degli accordi (53,5%, +5,3% rispetto a fine 2018). Risulta in rallentamento, invece, il tasso di diffusione dei piani di partecipazione dei lavoratori, pari al 13,1%, in calo dello 0,7% rispetto a fine 2018.