Nella riunione del 7 settembre scorso della Commissione degli Esperti per gli studi di settore, sono state illustrate le proposte di innovazione metodologica nella costruzione degli studi, elaborate dalla SOSE e dall’Agenzia delle entrate.
Il nuovo strumento, che resterà applicabile ai contribuenti di minori dimensioni (ricavi/compensi non superiori a 5,165 milioni di euro), ha l’obiettivo di promuovere l’adeguamento spontaneo agli obblighi fiscali (c.d. tax compliance), abbandonando l’attuale utilizzo dello studio di settore quale strumento di accertamento presuntivo.
Tale processo avverrà gradualmente al termine della sperimentazione avviata dall'Amministrazione finanziaria per alcuni settori, di concerto con le Associazioni di categoria.
Si segnalano di seguito i principali profili del nuovo strumento:
- L'Agenzia delle Entrate comunicherà ai singoli contribuenti un indice sintetico di affidabilità fiscale (variabile su una scala da 1 a 10), costituito sulla base di una serie di indicatori economici significativi. I contribuenti con un indice di affidabilità elevato potranno accedere al regime premiale per i soggetti congrui e coerenti agli studi di settore, di cui all'art. 10 del DL n. 201/2011. I soggetti esclusi potranno comunque migliorare il loro grado di affidabilità fiscale in sede di dichiarazione dei redditi.
- L’indice sintetico di affidabilità fiscale sarà costruito utilizzando alcuni degli attuali indici di normalità economica, attualmente impiegati nella stima della soglia di congruità per i ricavi dichiarati.
- La stima avrà ad oggetto il valore aggiunto e su questa base saranno determinati i ricavi/compensi ed il reddito del contribuente
- Il nuovo strumento sarà basato sui dati fiscali ed economici a disposizione dell’Agenzia in un arco pluriennale (8 anni), anziché far riferimento ad un solo periodo di imposta, come per gli attuali studi di settore. Ciò consentirà di cogliere in modo l'andamento ciclico, senza la necessità di predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali (cd correttivi crisi);
- Una nuova metodologia di individuazione dei modelli organizzativi di impresa consentirà la riduzione del numero dei cluster (gruppi omogenei di impresa) ed una migliore rappresentazione della realtà economica dei contribuenti.
- I modelli dati saranno semplificati con una riduzione delle informazioni richieste ai contribuenti.
Si allegano le slides di presentazione delle proposte di evoluzione degli studi di settore, illustrate dall'Amministrazione finanziaria nella corso della riunione della Commissione degli Esperti.