Lunedì 20 dicembre u.s. l’OCSE ha pubblicato il documento tecnico sul c.d. “secondo pilastro” della riforma fiscale internazionale (in merito alla tassazione minima globale), su cui lo scorso 8 ottobre era stato registrato il consenso, pressoché unanime, dell’Inclusive Framework dell’OCSE/G20.
Il documento, che disciplina gli aspetti tecnici di buona parte del secondo pilastro, è consultabile al seguente link: https://www.oecd.org/tax/beps/tax-challenges-arising-from-the-digitalisation-of-the-economy-global-anti-base-erosion-model-rules-pillar-two.pdf.
In data odierna, la Commissione Europea ha pubblicato la proposta per una direttiva che recepisce il contenuto integrale del documento OCSE, disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/taxation_customs/system/files/2021-12/COM_2021_823_1_EN_ACT_part1_v11.pdf.
La proposta di direttiva, tuttavia, prevede alcuni importanti aspetti che si discostano in parte dalle regole OCSE, tra cui si segnalano i seguenti:
- la Commissione Europea propone l’estensione dell’ambito soggettivo della c.d. “minimum tax” anche per i gruppi “domestici” (ovvero quei gruppi che, pur avendo un fatturato consolidato superiore a 750 milioni di euro, comprendono entità stabilite in un unico Stato membro). Secondo la proposta di direttiva, si tratterebbe di una modifica dettata dalla necessità di evitare una discriminazione tra situazioni che coinvolgono più paesi e situazioni puramente “domestiche”. La previsione troverà applicazione dopo 5 anni dall’entrata in vigore della direttiva (prevista per il 2023);
- la proposta di direttiva recepisce, inoltre, la facoltà prevista dalle regole OCSE di estendere l’obbligo di applicazione delle medesime, nello specifico della regola primaria (c.d. Income Inclusion Rule), anche alle controllate domestiche facenti parte di un gruppo multinazionale con casa madre in uno Stato membro dell’Unione europea.
Una prima discussione sulla proposta da parte dei Ministri delle Finanze degli Stati membri è prevista per il prossimo 18 gennaio 2022.