Lo scorso 9 giugno, la Commissione Europea ha avviato un processo di scambio di informazioni con lo Stato Italiano (EU Pilot 8618/16/TAXU), a seguito della denunzia presentata dall’Associazione Italiana Bresciana (AIB) e dall'Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei ed Affini (ANEPLA), riguardante la violazione dello Stato Italiano dei principi del diritto comunitario, in merito all'applicazione dell’Imposta Municipale sugli immobili (IMU) ai terreni adibiti ad attività estrattiva.
Nella denuncia viene evidenziato come tale prelievo è applicato dall'Amministrazione finanziaria italiana sui terreni adibiti ad attività estrattiva qualificati nel catasto dei fabbricati (in contrasto con la vigente disciplina che ne prevede l’iscrizione nel catasto dei terreni), determinando il loro valore sulla base del volume del materiale estraibile annualmente dal giacimento, da destinarsi alla successiva vendita in Italia e all’Estero.
Le Associazioni hanno sottolineato come tale modalità di applicazione dell’IMU al comparto cave si ponga in contrasto con la disciplina comunitaria, in quanto tale prelievo fiscale costituirebbe una sostanziale restrizione alle esportazioni, andando a colpire il valore aggiunto prodotto dalle imprese del settore già assoggettato ad IVA.
Lo Stato Italiano dovrà fornire alla Commissione Europea una risposta motivata alle osservazioni presentate dalle Associazioni denunzianti e qualora tali informazioni non siano considerate valide, la Commissione procederà all’apertura di una procedura ufficiale di infrazione nei confronti dello Stato Italiano.
Vi alleghiamo la lettera della Commissione Europea con la quale si dà notizia dell'avvio del processo di pre-infrazione.
ANEPLA - AIB - apertura procedura preinfrazione Commissione Europea.pdfVisualizza dettagli