Politiche Fiscali

Pubblicata la prima “Linea operativa contabile” di Confindustria: riguarda la contabilizzazione del credito di imposta  per nuovi investimenti, la c.d. Guidi – Padoan.

Il documento è stato elaborato dal Gruppo di lavoro “Principi contabili” , avviato dalle aree Politiche Fiscali e Politiche Industriali,  ed è stato condiviso con l’OIC.

In tal modo - dopo la pubblicazione della circolare n. 19767 del 15 ottobre 2014 elaborata dall’Area Politiche Fiscali – si completano le indicazioni operative e interpretative di Confindustria sulla misura agevolativa. 

Allego il documento. 

Linea operativa 1 - Credito imposta nuovi investimenti - febbraio 2015.pdf|Visualizza dettagli

Il 25 febbraio u.s. è stato pubblicato un articolo sul sole 24 ore dedicato alle indicazioni contenute nella sopracitata linea operativa.

Sole 24 Ore - Per il bonus investimenti metodo dei risconti passivi - 25 febbraio 2015.pdf|Visualizza dettagli

L'Agenzia delle Entrate ha comunicato che oggi, 17 febbraio 2015, è stata autorizzata l'erogazione di 630 milioni di euro per rimborsi in conto fiscale, a copertura di rimborsi aventi data presunta di erogazione fino al 17 febbraio stesso.

La precedente autorizzazione risaliva al 13 gennaio 2015, per un importo di 1,43 miliardi di euro.

Con questa nuova tranche la somma delle risorse per rimborsi, erogate nel corso dei primi due mesi del 2015,​ risulta pari a circa 2,061 miliardi di euro; nel corso del 2014, le corrispondenti erogazioni erano ammontate a circa 1,555 miliardi.

Si allega il dettaglio dei dati per provincia dell’ultima erogazione.

 stanziamento fondi RCF del 17 febbraio 2015.xls|Visualizza dettagli

Condivido l'articolo di denuncia a firma del Presidente Bolla, pubblicato sul Sole 24Ore di sabato scorso.

Abbiamo messo in evidenza come la recente sentenza della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale la Robin Hood tax, o la soluzione adottata in Legge di stabilità al problema dei c.d. macchinari imbullonati o, ancora, la decisione di rinviare l’approvazione del decreto attuativo in materia di certezza del diritto, non siano gli esempi migliori per rispettare i diritti dei contribuenti e risanare il rapporto con il fisco.

Buona lettura !

Bolla - Il Diritto più certo non può restare in lista di attesa - 14 febbraio 2015.pdf|Visualizza dettagli

Ris. Agenzia delle entrate n. 13E del 10.02.2015.pdf|Visualizza dettagli

La Legge di stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n. 190, art. 1, comma 629, lettera b) ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico il c.d. “split payment”; si tratta di una particolare modalità di versamento dell’imposta sul valore aggiunto, per le operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici, in base alla quale, al fornitore viene corrisposto il solo importo riferibile all’imponibile, mentre l’IVA è versata direttamente all’Erario dalla PA debitrice. Secondo al Legge di stabilità 2015, lo split payment è efficace dal 1° gennaio 2015, indipendentemente dall’avvenuto rilascio della prescritta autorizzazione comunitaria.

La disciplina di riferimento del meccanismo dello split payment demanda ad un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze la definizione delle modalità di versamento e dei termini entro cui gli enti pubblici interessati devono versare l’imposta.

Tale decreto – i cui contenuti qualificanti erano stati anticipati con comunicato stampa del MEF del 9 gennaio scorso – è stato pubblicato nella G.U. n. 27 del 3 febbraio 2015.

Il Decreto, in particolare, chiarisce che il meccanismo dello split payment si applica alle operazioni fatturate a partire dal 1° gennaio 2015.

Per consentire la gestione dello split payment nei confronti delle pubbliche amministrazioni verso le quali è già obbligatoria l’emissione della fattura elettronica oppure lo sarà a decorrere dal 31 marzo p.v., dal 2 febbraio 2015 è stato pubblicato sul sito http://www.fatturapa.gov.it/  il nuovo formato (versione 1.1) per la redazione delle fatture da trasmettere elettronicamente alla PA.
Nello specifico, il nuovo tracciato prevede l'inserimento di un nuovo campo nel blocco informativo relativo ai dati di riepilogo della fattura, denominato, “scissione dei pagamenti” e contrassegnato dalla lettera “S” nella sezione attinente all’esigibilità dell’IVA, per contemplare la possibilità che l’operazione sia soggetta allo split payment. 

Il 5 febbraio sono stati inviati all'OCSE i commenti finali di BUSINESSEUROPE sulle azioni n. 4 e n. 10 del piano d'azione BEPS.

Con riferimento all'azione n. 4, riguardante la deducibilità degli interessi e di altri pagamenti finanziari, si ricorda che il relativo discussion draft è stato pubblicato dall'OCSE lo scorso 18 dicembre, ed è consultabile al seguente link: http://www.oecd.org/ctp/aggressive/discussion-draft-action-4-interest-deductions.pdf

Per quanto concerne, l'azione n. 10, che in combinato con le azioni n. 8 e n. 9 mira a rendere più efficace il transfer pricing, si precisa che i commenti inviati riguardano le sezioni relative alle transazioni in commodities, all'utilizzo del metodo del profit split e all'allocazione e riqualificazione dei rischi.

I discussion drafts di riferimento, pubblicati il 16 ed il 19 dicembre 2014, sono consultabili online:

http://www.oecd.org/ctp/transfer-pricing/discussion-draft-action-10-commodity-transactions.pdf

http://www.oecd.org/ctp/transfer-pricing/discussion-draft-action-10-profit-splits-global-value-chains.pdf

http://www.oecd.org/ctp/transfer-pricing/discussion-draft-actions-8-9-10-chapter-1-tp-guidelines-risk-recharacterisation-special-measures.htm

BUSINESSEUROPE comments on Action 10 (risk recharacterisation).pdf|Visualizza dettagliBUSINESSEUROPE comments on Action 10 (profit split).pdf|Visualizza dettagliBUSINESSEUROPE comments on Action 10 (commodities).pdf|Visualizza dettagliBUSINESSEUROPE comments on Action 4.pdf|Visualizza dettagli