Roma, 6 dicembre 2019
I temi della settimana
TRILATERALE BDI-CONFINDUSTRIA-MEDEF: SERVE UNA POLITICA INDUSTRIALE PER UN’EUROPA PIU’ FORTE E COESA
tag: industria, Europa, governo, investimenti
Realizzare massicci investimenti per una crescita inclusiva, sostenibile e competitiva, aumentare di 250-300 miliardi di euro gli investimenti destinati al Green Deal, sostenere la leadership digitale europea, definire un'ambiziosa strategia di politica industriale europea pronta a sostenere lo sviluppo delle tecnologie nelle catene del valore strategiche e promuovere con determinazione scambi e investimenti internazionali aperti ed equi. Sono i cinque messaggi chiave contenuti nella dichiarazione congiunta sottoscritta da Confindustria, Bdi e Medef in occasione del primo Business Forum trilaterale che si è svolta a Roma, il 4 e il 5 dicembre, tra le tre associazioni imprenditoriali per assicurare crescita e stabilità alla Ue. Il documento, che è stato presentato al premier Conte a Palazzo Chigi, sarà illustrato anche ai Governi di Germania e Francia e ai nuovi Commissari Ue. Ringraziamo
il premier perchè ci ha dedicato molto tempo e ci ha fatto molte domande e questo rappresenta un atto di sensibilità e rispetto nei confronti della nostra confederazione e dei colleghi stranieri, ha detto il presidente Boccia al termine dell’incontro. Il messaggio, condiviso anche dal premier, è che l'Europa dal punto di vista industriale sia imprescindibile. In particolare Bdi, Confindustria e Medef chiedono ai rispettivi governi di attuare le riforme strutturali necessarie per ridare competitività alle imprese e rendere le economie molto più dinamiche. Chiedono inoltre alle istituzioni dell’Ue di agire con determinazione per promuovere un modello europeo che possa soddisfare una duplice ambizione: rafforzare la sovranità e la competitività dell’Unione per fare dell’Ue un attore globale, nonché garantire la crescita, l’occupazione, il benessere e la prosperità dei suoi cittadini.
DL FISCALE: DA SANZIONI PREVENTIVE DANNI NON RIPARABILI ALLE IMPRESE
tag: governo, parlamento, fisco, 231, giustizia penale, civile
In audizione avevamo esposto le nostre perplessità e, soprattutto, le ragioni per cui riteniamo che combattere l'evasione puntando quasi del tutto sul penale non porta ad alcun risultato efficace. Così Confindustria all'indomani del via libera al decreto fiscale con il corredo di misure che prevedono il carcere per gli evasori, inasprendo le pene. Contestiamo al governo un approccio repressivo e una serie di interventi che criminalizzano le imprese: l'approvazione del decreto fiscale è una conferma. Le prime bozze di modifiche all'articolo 39 in materia di repressione penale puntavano a riequilibrare alcuni punti critici, introducendo, per esempio, dei limiti alla confisca. Poi, però, stato presentato un emendamento per estendere il campo di applicazione del decreto 231 a quattro nuovi reati tributari, con un pesante corredo di misure interdittive. Una norma con forte impatto sull'operatività delle imprese.
Crediamo che il problema non si risolva raddoppiando l'entità delle pene, ma piuttosto incentivando le condotte virtuose.
Poi, per quanto riguarda l’idea delle manette agli evasori, il timore non è per le sanzioni più o meno dure, una volta accertata una responsabilità. A preoccupare è tutto ciò che precede il giudizio.
Gli effetti della sospensione della prescrizione sono destinati, tra l'altro, a combinarsi con l'introduzione delle nuove fattispecie di reato, aggravando l'attività dei tribunali. Il rischio è di ritrovarsi con le imprese sospese nell'ambito di un giudizio penale dai tempi infiniti con un danno, una volta accertata la loro non colpevolezza, non più riparabile.
EX ILVA: EMERGENZA VA GESTITA MA OCCORRE GUARDARE OLTRE, AL FUTURO DELL'INDUSTRIA
tag. governo, ilva, industria, lavoro
Non amiamo l'intervento pubblico, ma è chiaro che con siti strategici come questi occorre fare una riflessione ispirata al buon senso e al pragmatismo così il presidente Boccia, ha commentato la trattativa in corso con l'azienda che ha annunciato oltre 4000 esuberi per il 2023. E' un sito produttivo che è collegato a tanti stabilimenti in Italia, con un vastissimo indotto e che rifornisce l'Italia e l'Europa. E' determinante per la nostra dimensione di industria primaria: se non siamo competitivi su questo in termini di filiera perderemo competitività anche in altri settori. La domanda che dobbiamo farci è da un lato come governare queste emergenze e criticità, ma dall'altro dobbiamo analizzare le motivazioni e a andare oltre con piani programmatici di medio e lungo termine. Un'azienda può avere un momento congiunturale e quindi arretrare, cosa che va comunque gestita con tutti gli elementi essenziali, ammortizzatori compresi. Ma da troppo tempo siamo un po' distratti sulla questione dell'attrazione degli investimenti, della fidelizzazione degli investitori nel Paese, manca un'idea di politica industriale.
Leggi sul Trilaterale l'intervista del Presidente a le Figaro e la dichiarazione congiunta e sul dl fiscale l'intervista alla Dg al Corriere della Sera
Rome Trilateral 4 dec - Joint declaration ITALIANO.pdf|Visualizza dettagli le figaro.pdf|Visualizza dettagli intervista dg dl fiscale.pdf|Visualizza dettagli
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Roma, 13 dicembre 2019
I temi della settimana
DECRETO FISCALE: APPELLO DELLE IMPRESE. CON MISURE PREVENTIVE A RISCHIO CERTEZZA DEL DIRITTO E ATTIVITÀ' D'IMPRESA
tag: industria, governo, fisco, evasione, giustizia
Serve certezza diritto. Il Presidente Boccia ha lanciato un appello al premier Conte sulle norme introdotte dal decreto fiscale, in particolare le confische preventive prima delle sentenze sull'evasione; appello ripreso da molte imprese e associazioni sul territorio. Chi evade va punito e severamente perché fa un danno alla collettività e agli imprenditori onesti. Ma colpire le imprese prima delle sentenze definitive può comportare il fatto di rovinarne per sempre la reputazione e quindi comprometterne il futuro senza ritorno. Rischiamo di perdere realtà importanti e posti di lavoro magari per un errore di accertamento. Ci auguriamo che su questo si possa trovare una semplificazione ed evitare dogmi. Bisogna costruire un percorso che vada anche oltre la legge di bilancio, un percorso di medio termine. Intanto le imprese da tutta Italia hanno alzato la voce. Le misure previste nel decreto fiscale collegato alla manovra rischiano infatti di mettere fortemente a repentaglio l'esercizio dell'attività di impresa, generano forte incertezza nell'attività d'azienda sotto il profilo giuridico e allontanano qualsiasi nuovo investimento nel Paese. L'introduzione dell'ipotesi di confisca allargata, strumento pensato per combattere la criminalità organizzata, applicabile anche nel caso di un ordinario controllo fiscale porterebbe, senza alcuna sentenza neppure di primo grado, al blocco dei conti correnti aziendali e dunque al blocco sine die delle attività ordinarie delle imprese.
MANOVRA: BENE CORREZIONI MA RESTANO MOLTI DUBBI. MANCA UNA PROSPETTIVA DI CRESCITA
tag: industria, manovra, governo, plastica, alimentari, trasporti, crescita
Sulla manovra stiamo andando nella direzione di una correzione in positivo su plastic, sugar tax, e auto aziendali, ma abbiamo ancora alcune premure come quella della confisca preventiva. Anche sulle concessioni la norma introdotta rischia di essere discriminatoria. La decisione di aumentare l'Ires del 3,5% per tre anni solo per alcuni concessionari dello Stato, colpendo il settore della logistica e dei trasporti ha molto avvilito le categorie interessate. Sembra essere una norma che punisce arbitrariamente un settore e speriamo possa essere oggetto di ulteriore meditazione. C'è da dire che questa Legge di Bilancio non sembra indicare una prospettiva di crescita meno incerta: è una manovra per sopravvivere, siamo ancora lontani da una politica industriale di ampio profilo. Siamo ancora una volta alla gestione dell'emergenza finalizzata alla sopravvivenza di un governo con evidenti problemi al suo interno. Servirebbe un piano di medio termine in grado di dare una prospettiva al Paese, sbloccare i cantieri e far ripartire gli investimenti.
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Roma, 2 dicembre 2019
FISCO: APPROCCIO REPRESSIVO E ANTINDUSTRIALE, DANNI IRREVERSIBILI PER LE IMPRESE COLPITE DA MISURE PREVENTIVE
tag: industria, governo,parlamento dl fiscale, legge 231
Confindustria ha espresso forte preoccupazione per le modifiche peggiorative al dl fiscale introdotte con un emendamento nel week end. Si inaspriscono le sanzioni penali per i reati tributari scegliendo di adottare un approccio iper repressivo. Confindustria è contro l’evasione fiscale e le condotte illegali, che rappresentano una forma di concorrenza sleale per le imprese oneste. Siamo però convinti che un contrasto efficace si possa realizzare soltanto attraverso interventi bilanciati che contemperino il sistema sanzionatorio penale/amministrativo con controlli efficaci e incentivi a far emergere condotte non trasparenti.
La continua criminalizzazione delle attività economiche rischia al contrario di creare danni irreversibili, soprattutto a seguito della possibilità di applicare fin dalla fase delle indagini misure cautelari, che spesso si trasformano in condanne prima ancora di una sentenza definitiva.
I piccoli miglioramenti alla norma del decreto fiscale sui reati tributari su cui il governo ha trovato un accordo (in particolare le limitazioni alla confisca allargata, che comunque rimane problematica) sono di fatto annullati da una estensione ampia della 231 - e delle relative misure interdittive - anche ai reati tributari.
Tutto ciò, associato alla riforma della prescrizione, rischia di determinare effetti aberranti, lasciando le persone e le imprese per anni in attesa di giudizi. Dopo tanto tempo neanche una sentenza di assoluzione sarebbe più in grado di restituire reputazione e recuperare attività economiche e patrimoni persi.
Il governo e le forze politiche riflettano bene sull’impatto di queste decisioni sull’economia del paese in una fase tutt’altro che positiva.
APPALTI: MODIFICHE INTRODOTTE COMPLICANO LE PROCEDURE E PENALIZZANO L'ATTIVITA' D'IMPRESA
tag: infrastrutture, appalti, credito, governo e parlamento
Confindustria esprime preoccupazione anche per l'approvazione della norma sulle ritenute fiscali in tema di appalti. La modifica al DL Fisco approvata, infatti, pur circoscrivendo l'ambito di applicazione del nuovo meccanismo di versamento sulle ritenute fiscali, non supera le numerose criticità evidenziate già in occasione della audizione alla Camera e penalizza l'attività di impresa senza perseguire in maniera efficace l'obiettivo di contrasto all'evasione.
La misura, infatti, introduce modalità operative complesse, che appesantiscono gli oneri amministrativi a carico del committente, con gravi conseguenze anche sul piano finanziario poiché viene sottratta ulteriore liquidità alle imprese coinvolte. Inoltre, prevede ingiustificatamente la responsabilità solidale del committente nel pagamento delle sanzioni fiscali per irregolarità commesse delle imprese appaltatrici, subappaltatrici o affidatarie negli obblighi di versamento delle ritenute fiscali sui loro dipendenti.
Leggi il comunicato di Confindustria sulle modifiche al DL Fisco, l'audizione di Confindustria e l'intervista di Marco Gay
https://www.confindustria.it/home/media/comunicati-stampa/dettaglio/DL-FISCALE-PREOCCUPAZIONE-PER-APPROCCIO-REPRESSIVO
https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/decreto-fiscale-giudizio-critico-servono-misure-non-solo-minaccia-carcere
intervista gay dl fiscale.pdf|Visualizza dettagli
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Roma, 29 novembre 2019
I temi della settimana
INFRASTRUTTURE: SERVE PIANO SHOCK PER RISANARE I TERRITORI. SBLOCCARE 60 MLD GIA' STANZIATI.
tag: governo, industria, infrastrutture
L’Italia è bloccata. Per gli investimenti in infrastrutture come per la manutenzione del territorio non si può vivere solo di emergenze, è fondamentale imparare a gestire la normalità, con interventi pianificati e il rispetto dei tempi. Così il Presidente Boccia nelle interviste al Tg2 Post e Repubblica è intervenuto sui gravi disagi causati dal maltempo. All’Italia servono soluzioni concrete e una visione strategica della sua dotazione infrastrutturale, un piano shock. Un grande piano per rendere più competitivi i territori e le imprese e attivare un circolo virtuoso per l’economia e l’occupazione.
Con la Germania in difficoltà, l'economia del Nord che rallenta e il Sud in recessione, chiediamo un'operazione anticiclica infrastrutturale che vale oltre 60 miliardi di risorse, tutte già stanziate. Serve avviare le opere, creare occupazione, collegare territori, includere persone. La grande priorità del Paese da affrontare con un cronoprogramma chiaro e snellendo le procedure. Basta con i tempi biblici per aprire i cantieri. Con quelle risorse è possibile risanare il
territorio.
MANOVRA: SPERIAMO IN UN PASSO INDIETRO SU MISURE A DANNO DELLE IMPRESE. CONFRONTO SERRATO CON GOVERNO
tag. governo, industria, manovra, settori, evasione fiscale
Siamo critici su un impianto che va ad incidere sui fattori di produzione, plastic tax, sugar tax, auto aziendali, ma apprezziamo il metodo di confronto di Gualtieri e Patuanelli. Così il Presidente Boccia ha commentato le modifiche alla manovra e la convocazione del tavolo sulla plastica. Confidiamo in un passo indietro su questi provvedimenti per costruire un percorso di transizione che faccia dell'Italia una punta avanzata. Speriamo che alcune criticità legate alla manovra, che sono oggetto di questo confronto serrato si possano rimuovere. Allo stesso tempo la cosa importante è superare alcune incertezze di diritto come la confisca preventiva prima delle sentenze sull'evasione. Speriamo che il governo possa comprendere che dobbiamo remare tutti in un'unica direzione nell'interesse del Paese.
MES: NESSUN TIMORE PER ITALIA, MA APRIRE UN CONFRONTO CON L'EUROPA A TUTTO CAMPO
tag: Europa, Conti pubblici, governo
Con l'Ue, piuttosto che il problema della rischiosità e sostenibilità del debito italiano al centro dei timori sulla revisione del Mes, bisogna aprire un confronto a tutto campo, una stagione riformista che ponga al centro la crescita economica. Così Boccia ha commentato la polemica politica intorno all'approvazione del Mes (il meccanismo europeo di stabilità, il cosiddetto fondo salva stati). Sono fiducioso che il premier, così come il commissario designato Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, sapranno difendere la posizione dell'Italia. L'Italia ha i fondamentali a posto, siamo la seconda manifattura d'Europa, dobbiamo solo stare attenti a costruire una legge finanziaria di medio termine che abbia come attenzione l'incremento del lavoro e che non faccia aumentare il debito.
EX ILVA: BENE RIPRESA DEL DIALOGO. LAVORARE PER ADATTARE IL PIANO INDUSTRIALE E PROSEGUIRE LA PRODUZIONE
tag. governo, industria, arcelor mittal , occupazione
Un bel messaggio la ripresa del confronto. Speriamo che porti a ripristinare il tempo necessario per arrivare a una soluzione più sostenibile. Così il
presidente Boccia è intervenuto sulla ripresa del negoziato fra il governo e ArcelorMittal sul futuro dell'ex Ilva. Adesso vediamo gli elementi sul tavolo. Se serve una soluzione ponte possiamo immaginare un intervento pubblico, ma non su base strutturale. Con gli approcci ideologici non si governa il Paese. Non amiamo sotto il profilo culturale il coinvolgimento di aziende e risorse pubbliche, ma è evidente che stiamo parlando di uno dei comparti fondamentali dell'industria italiana, osserva il leader degli industriali. Deve prevalere il realismo e non i dogmi. È positivo che Governo e azienda siano tornati a parlarsi, l’obiettivo deve essere un piano industriale serio che tenga conto della congiuntura negativa dell’acciaio in tutto il mondo. Sarebbe stato molto meglio evitare questa crisi, ma a questo punto ci auguriamo che il confronto serrato tra le parti si possa adattare il piano industriale, utilizzare gli ammortizzatori sociali vista la congiuntura e mantenere la mission di realizzare l'acciaieria più sostenibile del mondo in termini ambientali, sociali e economici.
Leggi l'intervista del Presidente Boccia a Repubblica e guarda l'intervista a Tg2 Post
https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Italia-bloccata-intervista-del-Presidente-Boccia-al-Tg2Post
intervista repubblica 25.11.pdf|Visualizza dettagli
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Roma, 22 novembre 2019
I temi della settimana
EX ILVA: REINTRODURRE LO SCUDO PENALE E AVVIARE UN CONFRONTO SERRATO CON L'AZIENDA
tag. governo, industria, arcelor mittal, occupazione
Bisogna reintrodurre immediatamente lo scudo penale, perché senza quello non c'è commissario né privato che venga a firmare alcunché. Così il presidente Boccia ha commentato gli ultimi sviluppi del caso Ex-Ilva. Si apra un confronto serrato a tutto campo per la salvaguardia dell'azienda e dell'occupazione. Ci auguriamo che il governo non prenda la deriva di una sparuta minoranza di deputati che si oppone ideologicamente e non propone nessuna alternativa credibile. Occorre buon senso, pragmatismo e realismo per risolvere la questione. Se spengono l'altoforno saremo in una situazione di emergenza e non è auspicabile da parte di nessuno. Non serve la rincorsa agli alibi e alle colpe, ma servono soluzioni importanti nell'interesse del Paese e di un territorio che è il nostro Mezzogiorno che ha bisogno e fame di lavoro. Noi ci auguriamo che prevalga un concetto di sostenibilità a 360 gradi che salvaguardi sia la sostenibilità ambientale sia quella sociale ed economica. Bisogna cambiare paradigma di pensiero e pensare non solo a come governare l'emergenza che abbiamo davanti, ma serve riflettere sul perché non riusciamo ad attrarre investitori e perché alcuni vanno via dal Paese.
MANOVRA: DA PLATIC TAX EFFETTI NEGATIVI PER IMPRESE. LAVORIAMO CON IL GOVERNO ALL'ELIMINAZIONE
tag: industria, plastica, alimentare, manovra, parlamento
Spero che il Governo e il ministro Gualtieri stiano lavorando per eliminare la plastic tax e ridurre gli effetti negativi sulle imprese. Così il presidente di Confindustria ha commentato le modifiche e gli emendamenti annunciati alla manovra. Confindustria è critica sulla plastic tax perché penalizza prodotti e non comportamenti, è una tassa che la categoria non merita. Abbiamo avuto un confronto con Gualtieri e Patuanelli, hanno compreso le nostre ragioni sia sulla plastica che sulla sugar tax e sull'auto. Abbiamo evidenziato gli effetti negativi sull'economia reale di queste tasse. Ci hanno detto che avrebbero approfondito per calmierare queste tasse, ma per noi la soluzione sarebbe eliminarle del tutto.
EXPORT: PER LE ECCELLENZE DEL MADE IN ITALY OPPORTUNITA' PER 45 MILIARDI
tag: industria, made in Italy, mercati
L’Italia è campione di qualità nel mondo attestandosi al terzo posto nella classifica internazionale degli esportatori dei beni finali di consumo di fascia alta. Le eccellenze del made in Italy (il bello e ben fatto) valgono 86 miliardi di euro di export nel mondo, rappresentano il 15,6 per cento delle esportazioni complessive dell’Italia e sono trasversali a tutti i principali comparti. È quanto emerge dalla decima edizione di “Esportare la Dolce Vita”, il rapporto realizzato dal Centro Studi di Confindustria con il sostegno di Sace Simest e in collaborazione con Confindustria Ceramica, Cosmetica Italia, Federalimentare e Ucina. La ricerca quest’anno si focalizza su “Il potenziale dei beni finali di consumo belli e ben fatti sui mercati esteri” con l’obiettivo di fornire un quadro delle aree geografiche, i settori su cui puntare e il tipo di concorrenza con cui è necessario misurarsi. I prodotti belli e ben fatti (BBF) sono tutti quei beni finali di consumo che l'Italia esporta a prezzi elevati e che si contraddistinguono per design, cura, qualità dei materiali e delle lavorazioni, contribuendo a diffondere nel mondo l’immagine dello stile di vita italiano. La studio stima per il BBF un ulteriore potenziale di export di quasi 45 miliardi di euro, di cui 33,5 mld verso i paesi avanzati e 10,9 verso gli emergenti. I paesi avanzati su cui puntare sono: Stati Uniti (8,2 miliardi di euro), Germania (3,3 miliardi), Giappone (2,6 miliardi), Regno Unito (2,5 miliardi) e Francia (2,1 miliardi). Tra le economie emergenti i mercati principali risultano Cina (3,3 miliardi di euro), Emirati Arabi Uniti (1,3 miliardi), Qatar (0,8 miliardi), Arabia Saudita (0,8 miliardi) e Russia (0,6 miliardi). Stati Uniti, Cina e Germania sono quindi i principali mercati per opportunità di export, anche se per ragioni diverse.
Leggi il rapporto del Centro studi Esportare la Dolce Vita
https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/rapporto-Esportare-la-dolce-vita-export-per-le-eccellenze-del-Made-in-Italy-opportunita-per-45-miliardi-di-euro
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Roma, 8 novembre 2019
I temi della settimana
EX ILVA: SERVE SOLUZIONE PER GARANTIRE PRODUZIONE E OCCUPAZIONE. POLITICA SI ASSUMA LA RESPONSABILITA', NON E' IL MOMENTO DEGLI ALIBI E DELLE COLPE
tag. governo, industria, arcelor mittal , occupazione
Bisogna trovare una soluzione per salvaguardare la continuità produttiva, l'indotto e l'occupazione e anche lo stesso risanamento ambientale. Non possiamo permetterci di perdere l'Ilva. Cosi il presidente Boccia ha commentato la decisione di Arcelor Mittal di recedere dal contratto di cessione dell'acciaieria di Taranto e le reazioni del Governo. E' una responsabilità della politica, adesso risolvere le questioni che ha determinato. La produzione di acciaio per un paese industriale come il nostro è strategica e incide sulla tenuta economica locale e nazionale e sull'occupazione: l'impianto di Taranto ha diecimila dipendenti diretti cui si aggiungono le imprese e i lavoratori dell'indotto. Il nostro auspicio è che si creino le condizioni perché la produzione siderurgica rimanga tra gli asset fondamentali della manifattura del paese. Manca nel dibattito pubblico e politico una riflessione potente, profonda, importante sul perché accade tutto questo. Il gioco degli alibi e delle colpe non ci porta da nessuna parte.
La vicenda dell'ex Ilva conferma l'attitudine a sottovalutare gli effetti dei provvedimenti sull'economia reale. Ignorando, in questo caso, che la sostenibilità è un concetto complessivo e armonico e che accanto alla sostenibilità ambientale occorre dunque tener conto anche della sostenibilità sociale e della sostenibilità economica. Ci troviamo alla presenza di investitori esteri che, anche a causa del ritiro della tutela legale loro concessa per poter sviluppare il programma di risanamento e rilancio industriale, decidono di abbandonare lo stabilimento. Il che, al di là delle intenzioni della multinazionale, dimostra l'incapacità come paese di attrarre investitori o, peggio, una vera e propria abilità a farli andar via ponendo non poche questioni in una fase delicata della vita economica.
MANOVRA: SI SOMMANO MISURE A DANNO DELLE IMPRESE. LUNEDI'IN AUDIZIONE LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA
tag: industria, plastica, alimentare, manovra, parlamento
Sulla manovra ci troviamo a dover dare un giudizio sostanzialmente negativo. Lunedì andremo in audizione e faremo un quadro dettagliato delle misure che non vanno bene, dalla plastic tax alla sugar tax, alla confisca dei beni per gli evasori prima delle sentenze definitive. Così il presidente Boccia ha commentato le ultime modifiche alla manovra approdata in Parlamento e in vista dell'audizione di Confindustria prevista per l'11 novembre. Questa manovra è prociclica, non aiuta le imprese e addirittura la distribuzione la si fa a danno delle imprese per altre cose. La redistribuzione delle risorse la si fa a tutela dei fattori di produzione non contro i fattori di produzione. Nella legge di Bilancio riconosciamo un’attenzione a Industria 4.0, un intervento, che viene rifinanziato, che va nella giusta direzione e un piccolo intervento sul cuneo fiscale. Ma a fronte di queste piccole aperture, si inseriscono più tasse che penalizzano interi settori, come plastica, bevande, auto aziendali. Tutto questo aggrava ancora una volta le aziende e soprattutto non avrà effetti di stimolo sui consumi.
FISCO: SU EVASIONE SCELTE DEMAGOGICHE CHE RISCHIANO DI PENALIZZARE LE IMPRESE ONESTE
tag: manovra, fisco, diritto, semplificazione
Il contrasto dell'evasione fiscale necessita di strumenti vari e sofisticati e dovrebbe sempre partire dai lavori analitici già a disposizione del Governo. Non tenerne conto rischia di generare soluzioni inutili, ispirate più da ragioni di gettito e dalla volontà di fornire risposte semplici e demagogiche, anziché dalla volontà di mettere in atto un contrasto reale e serio. Così Confindustria in audizione sul decreto fiscale collegato alla manovra (testo allegato). Servono azioni più meditate per non penalizzare in modo sproporzionato e indiscriminato il sistema imprenditoriale. Da un lato occorrono interventi che non si limitino a minacciare il carcere come unica risposta sanzionatoria, ma che disegnino pene, anche severe, in funzione del disvalore sociale della condotta e delle oggettive caratteristiche e condizioni di chi la mette in atto. Una seria ed efficace azione di contrasto, dovrebbe agire anche su altri fronti e non solo su quello repressivo, puntando su strumenti di carattere premiale per incentivare comportamenti virtuosi. Dall'altro lato, la lotta all'evasione non deve penalizzare i contribuenti onesti. Chi quotidianamente svolge attività d'impresa non dovrebbe subire ulteriori e ingiustificate riduzioni di liquidità, né essere costretto a districarsi tra vincoli e procedure. In sostanza, per contrastare il fenomeno dell'evasione, molto più efficace sarebbe continuare a puntare sui moderni strumenti elettronici che, dalla fatturazione ai pagamenti, possono rivelarsi una carta vincente, purché realizzino ciò che promettono, a partire dalla semplificazione degli adempimenti.
Leggi l'intervento del presidente Boccia sull'Ex Ilva sul Foglio e il comunicato stampa di Confindustria, e il testo dell'audizione sul decreto fiscale
lettera boccia al foglio.6.11.pdf|Visualizza dettagli ARCELOR MITTAL.comunicato stampa.docx|Visualizza dettagli DL FISCALE - Audizione Confindustria - speech - 5 novembre 2019.doc|Visualizza dettagli
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Roma, 25 ottobre 2019
I temi della settimana
MANOVRA: LOTTA AD EVASIONE GIUSTA MA SERVE CERTEZZA DEL DIRITTO. RISCHIO CONFUSIONE E PARALISI PER IMPRESE
tag: manovra, fisco, diritto
Tra le criticità che Confindustria rileva nella manovra un aspetto è legato alla questione evasione: occorre certezza di diritto, avverte il presidente Boccia. Confindustria condivide l'impegno per la lotta al fenomeno, perché l'evasione, è una concorrenza sleale, ma le logiche punitive preventive che rischiano solo di generare ansia e confusione e paralizzare le attività. I contenziosi che molte volte hanno interpretazioni estensive e poi arrivano a sentenza definitiva essendo poca cosa, è un elemento su cui questo Governo deve fare molta attenzione.
MANOVRA: DA PLASTIC TAX E SUGAR TAX CONTRACCOLPI PER LE IMPRESE DEL SETTORE
tag: industria, alimentare, plastica, manovra
Si dimostra cecità nell'introduzione della sugar e plastic tax perché invece di penalizzare i comportamenti si penalizzano i prodotti. Questa manovra rischia di aumentare le tasse su due settori senza aspettare la necessaria fase di transizione. Su questo ci sono criticità rilevanti per le imprese. C'è un confronto in merito ad una ridefinizione della manovra e speriamo che su questi punti si possa recuperare buonsenso e valutare gli effetti sull'economia reale che certe scelte possono generare. La sugar tax rischia di incidere sull'industria elementare italiana; come la tassa sulla plastica che avrà effetti rilevanti in termini di occupazione.
EX ILVA: SERVE SENSO DI RESPONSABILITA'. SCORAGGIARE CHI INVESTE PORTERA' PAESE AD ARRETRARE
tag. governo, industria, arcelor mittal
Sull'ex Ilva serve che il governo recuperi senso di responsabilità, così il presidente Boccia commenta le tensioni tra l'Arcelor Mittal e il Governo sull'immunità penale. Occorre certezza del diritto, aiutare chi investe, all'interno delle regole del gioco e della correttezza. Se si continuano a prendere decisioni che prescindono dagli effetti dell'economia reale e che spaventano gli investitori il paese è destinato ad arretrare in termini economici ed anche sociali.
SOSTENIBILITA': CONFINDUSTRIA ADERISCE MANIFESTO DI ASSISI PER UN'ECONOMIA A MISURA D'UOMO
tag: industria, sostenibilità
La sfida che abbiamo davanti è prima di tutto culturale. Per questo coinvolge l'intera società: la politica, l'economia, le persone. Così il presidente Vincenzo Boccia sul domenicale del Sole 24 Ore. Si tratta di definire un nuovo paradigma di pensiero che sappia incidere in profondità nei comportamenti di ciascuno di noi. Parliamo di futuro. Della nostra capacità di interpretarlo e consegnarlo ai più giovani. E parliamo di sostenibilità, che deve diventare un nuovo modo di pensare e agire. Il presidente Boccia spiega il motivo per cui Confindustria ha firmato con convinzione il "Manifesto per un'economia a misura d'uomo contro la crisi climatica", promosso dall'associazione Symbola e che ha già raccolto un'ampia adesione tra imprenditori, professionisti, associazioni datoriali e culturali, accademici, sindacalisti e sacerdoti. Confindustria deve essere una punta avanzata culturale perché l'industria italiana non sia solo un'eccellenza in termini di bellezza, armonia, equilibrio, tecnologia e design ma lo sia anche in termini di coesione culturale e di modello d'azione.
Leggi l'intervento del presidente Boccia sul domenicale del Sole24Ore
https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Economia-a-misura-d-uomo-Il-Presidente-Boccia-su-Il-Sole-24-Ore
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