Roma, 21 giugno 2019
I temi della settimana
POLITICA: SERVE IDEA DI FUTURO E COSTRUIRE FIDUCIA. QUADRO ECONOMICO INCERTO, VICINI ALL'EMERGENZA
tag: crescita, conti pubblici, governo, imprese, infrastrutture, Genova
Non basta coltivare il consenso, al Paese servono sviluppo e un’altra idea di futuro. Con questo appello si rivolge alla politica il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia intervistato dal direttore del Secolo XIX (in allegato). Bisogna recuperare il primato della politica che deve offrire una visione del futuro. Basta presentismo. Serve un salto culturale. Non si deve cavalcare l’ansia, ma costruire un clima di fiducia. Sui temi economici, ha ricordato quanto sia urgente ridurre il debito e non fare deficit. E riavviare un grande piano infrastrutturale: Avere infrastrutture moderne non è una moda, rappresentano l’idea di società e sviluppo. Abbiamo tante risorse stanziate per cantieri già realizzabili, usandole non si ricorre al deficit. E c'è un'urgenza di tempi certi, perché il quadro economico ha una dimensione quasi emergenziale. Allora dico che potremmo replicare la logica usata per avviare le ricostruzione del ponte Morandi e dare il là a un percorso di crescita e occupazione, che sono le grandi priorità dell'Italia. Infine, sul confronto con il governo ha ricordato che ci sono segnali che è possibile un approccio diverso, che sviluppo e questione sociale vanno perseguiti insieme e anzi la crescita è lo strumento per eliminare i divari nel Paese.
SALARIO MINIMO: NON E' LA SOLUZIONE, RISCHIO AUMENTO COSTI E FUGA DAI CONTRATTI. SERVE TAGLIO CUNEO
tag: lavoro, contratti, parti sociali, cuneo, governo
Il Paese non cresce con i salari minimi: bisogna elevare i salari dei lavoratori italiani riducendo le tasse e i contributi, riducendo il cuneo fiscale, detassando i premi di produzione. Questo il commento del presidente Boccia sulle polemiche per l'introduzione della misura fortemente voluto dal Governo e in discussione alla Camera. Inoltre, Il governo vuole fissare per legge il salario minimo in modo da aiutare i lavoratori più deboli, ha incalzato Confindustria, ma l'effetto potrebbe essere esattamente opposto perché, se diventa una alternativa ai contratti collettivi, finisce per togliere diritti e tutele ai lavoratori. La strada migliore è calcolare un salario minimo per ciascuno dei settori senza contratti collettivi nazionali, a partire dai minimi contrattuali previsti nei comparti da un contratto nazionale. Naturalmente considerando quelli sottoscritti dalle organizzazioni di rappresentanza comparativamente più rappresentative e, quindi, tagliando fuori i contratti pirata. Ci auguriamo che il Governo ascolti le nostre osservazioni e quantomeno chiarisca alcuni punti del provvedimento. Altrimenti il rischio di è far salire i costi per le imprese e i fornitori che potrebbe essere scaricato sui prezzi.
EUROPA: ESCA DAL TORPORE, FORZE MIRANO AD INDEBOLIRE. DEVE DIVENTARE GIGANTE POLITICO PER COMPETERE
tag: ue, francia, politica, industria
La sfida non è all'interno dell'Europa, ma col mondo esterno. Con le tattiche nazionaliste non andiamo da nessuna parte. Cosi il Presidente Boccia è intervenuto durante la giornata di dialoghi italo-francesi a Sciences Po di Parigi, invitando l'Europa ad uscire dal torpore, in una fase di serrate trattative per la composizione dei nuovi organi. Siamo una società ricca, diamo per scontate tante cose, non ci rendiamo conto che gli altri corrono. C'e' il rischio che l'obiettivo di alcune potenze straniere non sia quella di far diventare l'Europa solo un mercato e non un luogo in cui si produce. L'Europa deve diventare anche un gigante politico. Dalla concorrenza, ad esempio, italo-francese, si dovrebbe passare ad una filiera integrata tra Italia, Francia e Germania e si dovrebbe puntare a costruire dei campioni industriali europei.
EX ILVA: CAMBIARE REGOLE IN CORSA METTE A RISCHIO INVESTIMENTI
tag: industria, ambiente , investimenti, lavoro, governo, parti sociali
L'impegno del gruppo Arcelor-Mittal per l'Ilva è fondamentale per il Mezzogiorno e per l'intero paese e non possiamo permetterci di metterlo a rischio con azioni e provvedimenti contrastanti. Così Confindustria sulla norma prevista dal Dl crescita che interviene sulle regole per l'immunità penale ai proprietari dello stabilimento siderurgico ex Ilva, dove oggi si svolgerà l'assemblea congiunta Federmeccanica-Taranto alla presenza del presidente Boccia. Se non si rispettano i patti firmati, si inducono gli investitori ad abbandonare il Paese e si scoraggiano nuovi investimenti. La disposizione inserita nel Decreto Crescita mette a rischio l'impegno sullo stabilimento siderurgico da parte del gruppo Arcelor Mittal. Non è una buona idea mettere in discussione una clausola centrale dell'accordo firmato meno di un anno fa da questo stesso governo: l'attuazione di un piano ambientale deve rispettare tempi definiti e l'azienda acquirente Arcelor Mittal potrà assumersi tutte le responsabilità solo dopo aver avuto la possibilità di mettere a norma gli impianti.
Leggi in allegato l'intervista del Presidente Boccia al Secolo XIX e l'intervista al Corriere del VP Stirpe
Intervista Boccia Secolo XIX.pdfVisualizza dettagli Intervista Stirpe Corriere.pdfVisualizza dettagli