Dai verbali delle riunioni del Comitato di esperti del MIT (http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=3653), incominciano ad emergere alcune proposte per il predisponendo Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, previsto dall’art. 29 del DL Sblocca Italia:
- Offerta di servizi portuali e di trasporti: ritenuto molto importante che "porti e interporti riescano a dialogare tra loro oltre che con Dogana, Guardia Costiera, Sanità marittima etc. (attraverso una comune piattaforma tecnologica: Uirnet, PIL, VTS,PCS, altri sistemi); e che tali sistemi siano orientati agli utenti finali: industrie, operatori, terminalisti, spedizionieri, ecc";
- Domanda di servizi portuali e di trasporti: "il confronto con i porti Northern Range è impari: i porti del Nord hanno forza e dimensione con i quali sistema italiano non riesce a confrontarsi per dimensioni e modelli gestionali. Meglio ipotizzare forme di accordi/alleanze, porsi in posizione ancillare rispetto a tali porti";
- Intermodalità: "va promossa un'organizzazione ferroviaria adeguata, con riferimento in particolare allo sviluppo di strategie per il corto-medio raggio (100-250 km, esempio relazione Genova-Rivalta Scrivia), segmento nel quale risiede la chiave di successo di una strategia ferroviaria nel contesto italiano, soprattutto in riferimento ai porti. La Spezia gestisce collegamenti con Melzo (Milano) con grande efficienza (passando da Genova), unico modo per restare sul mercato contro il settore dell'autotrasporto";
- Container: "opportunità di crescita vengono viste prioritariamente per Genova, Civitavecchia, Gioia Tauro, Trieste. Negli altri porti esistono vincoli maggiori alla crescita del traffico";
- Trasporto ferroviario: occorre potenziarlo, individuando “strumenti di incentivo modello FerroBonus che vadano a beneficio di chi gestisce la domanda, a chi effettua veramente lo spostamento da gomma a ferro. Il mercato poi agirà di conseguenza, non sussidiare chi effettua il servizio";
- Governance: le proposte emerse sono articolate in cinque punti: 1) "Riconduzione ad un unico punto centrale delle decisioni di programmazione, integrazione e finanziamento; 2) Rivisitazione del sistema Doganale; 3) Rivisitazione del Ruolo dell'Autorità Portuale (sovraordinata funzionalmente rispetto a tutte le altre amministrazioni Portuali); 4) Valorizzazione del sistema ferroviario nei porti; 5) Riferimento ai Cluster Logistico-Portuali delineati dall'UE nella definizione delle azioni da intraprendere".
Il Ministro Lupi ha ribadito che il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica sarà definito non oltre la prima settimana di marzo.