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  • Latest Post - ‏2018-04-16T13:44:45Z by Diana Frattale
Marco Felisati
Marco Felisati
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Pinned topic MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

‏2015-10-07T14:36:45Z |

In base al Protocollo di adesione della Cina all'Organizzazione Mondiale del Commercio, entro il 2016 la comunità internazionale sarà chiamata a pronunciarsi sul riconoscimento dello status di Economia di Mercato ("Market Economy Status - MES"). La Cina continua ad essere annoverata tra le "Non-Market Economies". In particolare per la Ue, essa non rispetta pienamente che uno dei cinque criteri economici stabiliti da Bruxelles per il riconoscimento. Se accordato nelle condizioni attuali, tale status avrà un impatto assai rilevante sul sistema di difesa commerciale UE, prevedendo l'utilizzo dei prezzi interni al mercato cinese come parametro di comparazione nelle indagini antidumping, il che comporterà inevitabilmente margini di dumping drasticamente più bassi ed insufficienti a tutelare le imprese italiane ed europee, in quanto basati su valori non corrispondenti alle dinamiche del mercato.

 

A tale riguardo, Confindustria è da tempo attiva con determinazione sia a livello nazionale che europeo con azioni di sensibilizzazione degli interlocutori istituzionali ai massimi livelli. Siamo presenti insieme alle associazioni a tutti i tavoli di lavoro ministeriali, nonché nel dibattito europeo con interventi su Businesseurope, sui Membri del Parlamento europeo e sugli altri stakeholders, contribuendo in maniera significativa all'attività di AEGIS, associazione che raggruppa a livello europeo 30 settori industriali impegnata in una capillare campagna di informazione. Al livello politico, i vertici di Confindustria hanno a più riprese formalizzato le osservazioni di Confindustria al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Affari Esteri, al Ministro ed al Vice Ministro per lo Sviluppo Economico, ai Commissari competenti ed all'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri della Ue.

 

Questo Forum ha come obiettivo quello di condividere gli aggiornamenti sulla materia (informazioni, dati, documenti, contributi di analisi, ecc.) e di individuare ulteriori possibili azioni di sensibilizzazione a livello nazionale per aumentare la consapevolezza dei rischi legati al depotenziamento del sistema antidumping europeo per la competitività delle imprese, la crescita economica e l'occupazione in Italia. L'attenzione di Confindustria è infatti rivolta in maniera specifica all'impatto che il riconoscimento del MES alla Cina avrebbe sull'efficacia degli strumenti di difesa commerciale Ue, in particolare alle modifiche che si renderebbero necessarie al Regolamento comunitario sull'antidumping.

Il Forum mira dunque a raccogliere riflessioni e proposte per iniziative di livello nazionale indirizzate alle istituzioni, al mondo del lavoro e dei consumatori ed alla società civile in generale, anche attivando i media locali. In linea di principio non sono previste riunioni fisiche del gruppo. Confindustria si farà carico del coordinamento generale delle attività e fornirà aggiornamenti puntuali ai membri del Forum.

In questa prima comunicazione abbiamo scelto di non eccedere con la documentazione, che è comunque disponibile nelle comunicazioni di Confindustria nel sezione "blog" della Comunità professionale. Quella allegata è una breve raccolta degli aspetti più rilevanti e consta del: testo del Par. 15 del Protocollo di adesione della Cina all'OMC, come riferimento di base; del documento di osservazioni di Confindustria dello scorso aprile, che sintetizza la nostra posizione; di due documenti di AEGIS Europe e del recente studio commissionato da AEGIS al Prof. Robert Scott del Economic Policy Institute di  Washington sull'impatto occupazionale in Europa.

Nel ringraziare tutti colleghi che contribuiranno all'iniziativa, vi saluto cordialmente

Marco

 

 

 

 

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-10-12T13:52:08Z  

    Sulla questione del riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina, l'On. Gallinella (M5S) ha, di recente, presentato una mozione - co-firmata da altri 26 deputati - in cui si richiede l'impegno del Governo ad attivarsi urgentemente a livello istituzionale comunitario o in ambito WTO affinché alla Cina non venga riconosciuto tale statusSi allega di seguito il testo.

    Sul tema, si segnala, inoltre, l'articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore (testo allegato).

     

    1_01002_mozione_On_Gallinella.pdfVisualizza dettagliMES CINA_Sole24ore_EULER HERMES_12.10.2015.pdfVisualizza dettagli

     

     

     

    Updated on 2015-10-12T13:52:52Z at 2015-10-12T13:52:52Z by Diana Frattale
  • Marco Felisati
    Marco Felisati
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-10-22T09:08:09Z  

    Sulla questione del riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina, l'On. Gallinella (M5S) ha, di recente, presentato una mozione - co-firmata da altri 26 deputati - in cui si richiede l'impegno del Governo ad attivarsi urgentemente a livello istituzionale comunitario o in ambito WTO affinché alla Cina non venga riconosciuto tale statusSi allega di seguito il testo.

    Sul tema, si segnala, inoltre, l'articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore (testo allegato).

     

    1_01002_mozione_On_Gallinella.pdfVisualizza dettagliMES CINA_Sole24ore_EULER HERMES_12.10.2015.pdfVisualizza dettagli

     

     

     

    Con riferimento alle azioni di sensibilizzazione sui media nazionali, allego l'intervista alla Presidente Mattioli uscita stamattina su "Avvenire" sul MES - Cina.

    Marco

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-11-03T14:55:28Z  

    Si riporta di seguito un breve aggiornamento dei recenti sviluppi sul tema in ambito UE.

     

    PARLAMENTO EUROPEO.

    Con una lettera indirizzata il 28 ottobre scorso al Commissario al Commercio Malmstrom, il  Presidente della Commissione INTA, On. Lange, recepisce e formalizza le preoccupazioni dell'industria in materia. Di seguito, in sintesi, le argomentazioni contenute su cui il PE sollecita un'azione da parte della Commissione europea prima dell'avvio di qualsiasi iniziativa legislativa volta a modificare l'impianto antidumping attuale:

    • opportuno che la Commissione formalizzi la propria interpretazione delle disposizioni del Protocollo di adesione della Cina al WTO (la Cina non è ancora sufficientemente una "market economy", soddisfatto solo 1 dei 5 requisiti richiesti dall'UE);
    • necessario che la Commissione produca un impact assessment;
    • obbligo di coordinamento della UE con gli altri partner internazionali.

     Il 12 novembre avrà luogo una audizione del Commissario Malmstrom presso la Commissione INTA.

     

    EMERGENZA SETTORE ACCIAIO NEL REGNO UNITO E CONSIGLIO COMPETITIVITÀ STRAORDINARIO (9 NOVEMBRE)

    A seguito dell'ondata di licenziamenti da parte di alcuni dei principali produttori nazionali, il Regno Unito ha richiesto la convocazione di un Consiglio Competitività straordinario (che si terrà il 9 novembre prossimo) per discutere della situazione di emergenza che sta attraversando il settore siderurgico in Europa. Secondo fonti governative britanniche, la siderurgia nazionale ha perso il 16% della forza lavoro soltanto nell'ultimo mese e si stima che i produttori mondiali dell'acciaio stiano perdendo in media 63$ per ogni tonnellata prodotta a causa dell'enorme sovraccapacità produttiva cinese e del conseguente ribasso dei prezzi all'esportazione.

    In base all'agenda dei lavori del 9 novembre, la situazione del settore siderurgico sarà l'unico punto all'ordine del giorno ma è verosimile attendersi che, in tale occasione, verrà sollevata la questione del MES/Cina e le conseguenti implicazioni sul sistema industriale europeo, aprendo di fatto il dibattito relativo al dossier anche nell'ambito del Consiglio.

     

    STAMPA UE

    Con riferimento agli sviluppi sopra sintetizzati si trasmettono in allegato alcuni articoli apparsi nei giorni scorsi sulla stampa UE.

    Il primo, pubblicato su Les Echos, è a firma di 2 europarlamentari francesi, Edouard Martin e Emmanuel Maurel, che definiscono "un grave errore storico" la concessione del MES alla Cina da parte della UE. In particolare, se tale decisione fosse unilaterale e non coordinata con gli altri partner commerciali internazionali, quali ad esempio gli USA. Secondo gli autori, "cedere alle richieste della Cina significherebbe abbandonare ogni ambizione industriale a livello europeo", mentre è indispensabile che l'UE continui a riservarsi il diritto di difendersi dalla concorrenza sleale e dall'inondazione di prodotti a basso costo.

    Il deflagrare del caso britannico sta spingendo anche altri governi europei ad esprimersi sul tema, pur senza formalizzare una posizione netta, come nel caso della Germania. Nelle dichiarazioni riportate da Reuters, la Cancelliera Angela Merkel sottolinea che, in merito alla concessione del MES, la Cina ha molto lavoro da fare ("Beijing still had work to do") e dovrà dimostrare progressi tangibili, ad esempio in materia di appalti pubblici.

    Infine, l'articolo pubblicato da EU Trade Insights riguardante il contesto relativo al Consiglio Competitività straordinario del 9 novembre prossimo.

     

    Les Echos_30_10_2015.pdfVisualizza dettagliReuters_30_10_2015.pdfVisualizza dettagliEU Trade Insights_29_10_2015.pdfVisualizza dettagli

     

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-11-10T13:12:54Z  

    Si riporta di seguito un breve aggiornamento dei recenti sviluppi sul tema in ambito UE.

     

    PARLAMENTO EUROPEO.

    Con una lettera indirizzata il 28 ottobre scorso al Commissario al Commercio Malmstrom, il  Presidente della Commissione INTA, On. Lange, recepisce e formalizza le preoccupazioni dell'industria in materia. Di seguito, in sintesi, le argomentazioni contenute su cui il PE sollecita un'azione da parte della Commissione europea prima dell'avvio di qualsiasi iniziativa legislativa volta a modificare l'impianto antidumping attuale:

    • opportuno che la Commissione formalizzi la propria interpretazione delle disposizioni del Protocollo di adesione della Cina al WTO (la Cina non è ancora sufficientemente una "market economy", soddisfatto solo 1 dei 5 requisiti richiesti dall'UE);
    • necessario che la Commissione produca un impact assessment;
    • obbligo di coordinamento della UE con gli altri partner internazionali.

     Il 12 novembre avrà luogo una audizione del Commissario Malmstrom presso la Commissione INTA.

     

    EMERGENZA SETTORE ACCIAIO NEL REGNO UNITO E CONSIGLIO COMPETITIVITÀ STRAORDINARIO (9 NOVEMBRE)

    A seguito dell'ondata di licenziamenti da parte di alcuni dei principali produttori nazionali, il Regno Unito ha richiesto la convocazione di un Consiglio Competitività straordinario (che si terrà il 9 novembre prossimo) per discutere della situazione di emergenza che sta attraversando il settore siderurgico in Europa. Secondo fonti governative britanniche, la siderurgia nazionale ha perso il 16% della forza lavoro soltanto nell'ultimo mese e si stima che i produttori mondiali dell'acciaio stiano perdendo in media 63$ per ogni tonnellata prodotta a causa dell'enorme sovraccapacità produttiva cinese e del conseguente ribasso dei prezzi all'esportazione.

    In base all'agenda dei lavori del 9 novembre, la situazione del settore siderurgico sarà l'unico punto all'ordine del giorno ma è verosimile attendersi che, in tale occasione, verrà sollevata la questione del MES/Cina e le conseguenti implicazioni sul sistema industriale europeo, aprendo di fatto il dibattito relativo al dossier anche nell'ambito del Consiglio.

     

    STAMPA UE

    Con riferimento agli sviluppi sopra sintetizzati si trasmettono in allegato alcuni articoli apparsi nei giorni scorsi sulla stampa UE.

    Il primo, pubblicato su Les Echos, è a firma di 2 europarlamentari francesi, Edouard Martin e Emmanuel Maurel, che definiscono "un grave errore storico" la concessione del MES alla Cina da parte della UE. In particolare, se tale decisione fosse unilaterale e non coordinata con gli altri partner commerciali internazionali, quali ad esempio gli USA. Secondo gli autori, "cedere alle richieste della Cina significherebbe abbandonare ogni ambizione industriale a livello europeo", mentre è indispensabile che l'UE continui a riservarsi il diritto di difendersi dalla concorrenza sleale e dall'inondazione di prodotti a basso costo.

    Il deflagrare del caso britannico sta spingendo anche altri governi europei ad esprimersi sul tema, pur senza formalizzare una posizione netta, come nel caso della Germania. Nelle dichiarazioni riportate da Reuters, la Cancelliera Angela Merkel sottolinea che, in merito alla concessione del MES, la Cina ha molto lavoro da fare ("Beijing still had work to do") e dovrà dimostrare progressi tangibili, ad esempio in materia di appalti pubblici.

    Infine, l'articolo pubblicato da EU Trade Insights riguardante il contesto relativo al Consiglio Competitività straordinario del 9 novembre prossimo.

     

    Les Echos_30_10_2015.pdfVisualizza dettagliReuters_30_10_2015.pdfVisualizza dettagliEU Trade Insights_29_10_2015.pdfVisualizza dettagli

     

     AGGIORNAMENTO SU ESITI CONSIGLIO COMPETITIVITÀ STRAORDINARIO (9 NOVEMBRE)

    Come previsto, la riunione straordinaria del Consiglio Competitività tenutasi ieri si è focalizzata sulle attuali problematiche dell'industria siderurgica europea. Tra i temi discussi, le sfide del settore in termini di competitività globale, più efficace utilizzo degli strumenti di politica commerciale, rilancio degli investimenti e costi energetici. Le conclusioni della presidenza (allegato) recepiscono i principali punti affrontati, tra cui l'urgenza di realizzare a breve termine una Conferenza di alto livello sulla siderurgia con il coinvolgimento di tutti gli stakeholders, che, di fatto, ha rappresentato l'unica azione concreta proposta dalle istituzioni Ue.

    Dalle informazioni che abbiamo, la riunione è stata, infatti, piuttosto interlocutoria e si è limitata ad un confronto di idee, nell'ambito del quale il tema della concessione alla Cina dello status di economia di mercato è stato preso in esame solo marginalmente. Su tutte le questioni trattate, la Commissione europea, rappresentata dal Vicepresidente J. Katainen, non ha fornito risposte concrete né ha assunto particolari impegni.

    Una discussione più circoscritta alle tematiche trade è rinviata al prossimo Consiglio formato "Commercio" calendarizzato il 27 novembre.

    Per informazione, si riporta il link ad un'agenzia stampa relativa all'incontro.

    http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2015/11/09/acciaio-battaglia-a-bruxelles-su-invasione-cinese_6a20054f-378c-4aad-90d1-1fef0c10fa03.html

     

    COMP_COUNCIL_PRESIDENCY_CONCLUSIONS_9_NOV_2015.pdfVisualizza dettagli

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-11-26T15:36:38Z  

     AGGIORNAMENTO SU ESITI CONSIGLIO COMPETITIVITÀ STRAORDINARIO (9 NOVEMBRE)

    Come previsto, la riunione straordinaria del Consiglio Competitività tenutasi ieri si è focalizzata sulle attuali problematiche dell'industria siderurgica europea. Tra i temi discussi, le sfide del settore in termini di competitività globale, più efficace utilizzo degli strumenti di politica commerciale, rilancio degli investimenti e costi energetici. Le conclusioni della presidenza (allegato) recepiscono i principali punti affrontati, tra cui l'urgenza di realizzare a breve termine una Conferenza di alto livello sulla siderurgia con il coinvolgimento di tutti gli stakeholders, che, di fatto, ha rappresentato l'unica azione concreta proposta dalle istituzioni Ue.

    Dalle informazioni che abbiamo, la riunione è stata, infatti, piuttosto interlocutoria e si è limitata ad un confronto di idee, nell'ambito del quale il tema della concessione alla Cina dello status di economia di mercato è stato preso in esame solo marginalmente. Su tutte le questioni trattate, la Commissione europea, rappresentata dal Vicepresidente J. Katainen, non ha fornito risposte concrete né ha assunto particolari impegni.

    Una discussione più circoscritta alle tematiche trade è rinviata al prossimo Consiglio formato "Commercio" calendarizzato il 27 novembre.

    Per informazione, si riporta il link ad un'agenzia stampa relativa all'incontro.

    http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2015/11/09/acciaio-battaglia-a-bruxelles-su-invasione-cinese_6a20054f-378c-4aad-90d1-1fef0c10fa03.html

     

    COMP_COUNCIL_PRESIDENCY_CONCLUSIONS_9_NOV_2015.pdfVisualizza dettagli

     Si trasmette in allegato, per opportuna informazione, copia della lettera che Businesseurope ha inviato al Commissario al Commercio Malmström nel quadro del dibattito in corso in tema di riconoscimento del "market economy status" alla Cina. La stessa lettera è stata inviata alle principali istituzioni Ue, tra cui l'attuale Presidenza di turno lussemburghese,  il Presidente della Commissione europea Juncker e del Parlamento Ue Schulz e l'Alto rappresentante per gli affari esteri Mogherini.

     

    In sostanza, ad avviso dell'industria europea non vi è alcun obbligo per l'Ue di una concessione automatica del MES entro il 2016; qualsiasi eventuale decisione dovrebbe essere fondata su un'approfondita valutazione dell'impatto economico di una simile iniziativa; è necessario uno stretto coordinamento con i principali partner internazionali, in particolare gli Stati Uniti, evitando iniziative unilaterali che produrrebbero inevitabilmente gravi distorsioni di traffico commerciale.

    2015-11-26 BUSINESSEUROPE letter on China MES_Commissioner Malmström.pdfVisualizza dettagli

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-11-30T10:10:43Z  

     Si trasmette in allegato, per opportuna informazione, copia della lettera che Businesseurope ha inviato al Commissario al Commercio Malmström nel quadro del dibattito in corso in tema di riconoscimento del "market economy status" alla Cina. La stessa lettera è stata inviata alle principali istituzioni Ue, tra cui l'attuale Presidenza di turno lussemburghese,  il Presidente della Commissione europea Juncker e del Parlamento Ue Schulz e l'Alto rappresentante per gli affari esteri Mogherini.

     

    In sostanza, ad avviso dell'industria europea non vi è alcun obbligo per l'Ue di una concessione automatica del MES entro il 2016; qualsiasi eventuale decisione dovrebbe essere fondata su un'approfondita valutazione dell'impatto economico di una simile iniziativa; è necessario uno stretto coordinamento con i principali partner internazionali, in particolare gli Stati Uniti, evitando iniziative unilaterali che produrrebbero inevitabilmente gravi distorsioni di traffico commerciale.

    2015-11-26 BUSINESSEUROPE letter on China MES_Commissioner Malmström.pdfVisualizza dettagli

     Come previsto, venerdì 27 novembre a margine della riunione del Consiglio Affari Esteri formato "Commercio" è stato affrontato il punto sul possibile riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina. Come confermato dalle dichiarazioni delle istituzioni Ue, si è trattato di un primo scambio di vedute informale che ha avviato il dibattito in materia. Unanime il messaggio dell'industria italiana ed europea rispetto ai gravi rischi di una eventuale decisione della Ue in favore della concessione del MES. Al riguardo, si trasmette in allegato l'intervista della Vice Presidente di Confindustria Lisa Ferrarini.

     

    MES CINA_VP Ferrarini_ilsole24ore_29nov2015.pdfVisualizza dettagliMES CINA_ilsole24ore_28.11.2015.pdfVisualizza dettagli

    Updated on 2015-11-30T10:11:38Z at 2015-11-30T10:11:38Z by Diana Frattale
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    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-12-10T09:05:05Z  

     Come previsto, venerdì 27 novembre a margine della riunione del Consiglio Affari Esteri formato "Commercio" è stato affrontato il punto sul possibile riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina. Come confermato dalle dichiarazioni delle istituzioni Ue, si è trattato di un primo scambio di vedute informale che ha avviato il dibattito in materia. Unanime il messaggio dell'industria italiana ed europea rispetto ai gravi rischi di una eventuale decisione della Ue in favore della concessione del MES. Al riguardo, si trasmette in allegato l'intervista della Vice Presidente di Confindustria Lisa Ferrarini.

     

    MES CINA_VP Ferrarini_ilsole24ore_29nov2015.pdfVisualizza dettagliMES CINA_ilsole24ore_28.11.2015.pdfVisualizza dettagli

    Si trasmettono in allegato gli articoli pubblicati su Il Sole 24 Ore di oggi

     

    20151210080202C8551.pdfVisualizza dettagli

    20151210080255C1903.pdfVisualizza dettagli

    20151210080256C6279.pdfVisualizza dettagli

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    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2015-12-16T13:59:00Z  

    Si trasmettono in allegato gli articoli pubblicati su Il Sole 24 Ore di oggi

     

    20151210080202C8551.pdfVisualizza dettagli

    20151210080255C1903.pdfVisualizza dettagli

    20151210080256C6279.pdfVisualizza dettagli

     Sul tema MES / Cina, il 20 novembre scorso il Consiglio dei Presidenti di Businesseurope ha adottato una posizione comune, confluita nel position paper allegato che è stato reso pubblico ieri (si allega altresì il comunicato stampa di Businesseurope). Il documento di posizione, alla cui definizione Confindustria ha contribuito attivamente, è stato trasmesso ai vertici di tutte le istituzioni europee.

     

    BUSINESSEUROPE position paper on China's MES.pdfVisualizza dettagli

    BUSEU_PRESS_RELEASE_2015-12-15_china_market_economy_status.pdfVisualizza dettagli

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-01-15T11:09:08Z  

     Sul tema MES / Cina, il 20 novembre scorso il Consiglio dei Presidenti di Businesseurope ha adottato una posizione comune, confluita nel position paper allegato che è stato reso pubblico ieri (si allega altresì il comunicato stampa di Businesseurope). Il documento di posizione, alla cui definizione Confindustria ha contribuito attivamente, è stato trasmesso ai vertici di tutte le istituzioni europee.

     

    BUSINESSEUROPE position paper on China's MES.pdfVisualizza dettagli

    BUSEU_PRESS_RELEASE_2015-12-15_china_market_economy_status.pdfVisualizza dettagli

    Esiti dibattito Collegio dei Commissari - 13 gennaio 2016

    Mercoledì 13 gennaio 2015 si è tenuto il primo momento formale di confronto politico interno della Ue sul tema MES /Cina attraverso un dibattito di orientamento nell'ambito del Collegio dei Commissari.

    La Commissione ha sostanzialmente rinviato l'esame della questione alla seconda metà di quest'anno (come da dichiarazioni dal Vice Presidente Timmermans durante la conferenza stampa successiva all'incontro, riportate nel testo allegato), indicando di voler procedere ad una valutazione più approfondita del possibile impatto economico e a consultazioni di tutti gli stakeholders. Sul tema, la Commissione europea ha predisposto un documento di "Q&A" esplicativo (allegato).

    La decisione della Ue di dilatare i tempi (le intenzioni originarie erano di presentare una proposta legislativa volta a modificare le norme antidumping - riconoscendo, di fatto, il MES alla Cina - già a inizio febbraio) può essere considerata un segnale parzialmente positivo, attribuibile all'effetto del pressing mediatico e dell'intensa azione di sensibilizzazione portata avanti nei mesi scorsi, in primo luogo, da parte dell'industria, ma anche da parte di altri soggetti a vario titolo interessati alla tematica (tra cui i governi degli Stati membri Ue contrari alla concessione del MES, i sindacati europei, nonché numerosi gruppi parlamentari Ue).

    Il processo decisionale interno alla Ue prosegue e nelle prossime settimane il dossier continuerà ad essere al centro dell'attenzione delle istituzioni europee. Il 18 gennaio prossimo la Commissione per il commercio internazionale (INTA) del Parlamento europeo ha calendarizzato un'interrogazione orale sul MES Cina.

    Si allegano di seguito alcuni documenti di riferimento (oltre a quelli già menzionati, il Comunicato stampa di Businesseurope, le dichiarazioni di alcuni europarlamentari italiani, rassegna stampa).

    Timmermans.docxVisualizza dettagli

    MEMO_COM_13.01.2016.pdfVisualizza dettagli

    2016-01-14_china_market_economy_status.pdfVisualizza dettagli

     On. Mosca

    http://www.eunews.it/2016/01/14/cina-mosca-pd-status-economia-mercato/48139

     On. Pittella

    http://us7.campaign-archive2.com/?u=9e180a6b42ef1eae663a9e517&id=a79ad2c093&e=f994c75d22

     Editoriale di Adriana Cerretelli, Sole 24 Ore (14.01.2015)

    Cerretelli.pdfVisualizza dettagli

     

     

     

    Updated on 2016-01-15T13:20:55Z at 2016-01-15T13:20:55Z by Diana Frattale
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    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-01-26T14:01:44Z  

    Esiti dibattito Collegio dei Commissari - 13 gennaio 2016

    Mercoledì 13 gennaio 2015 si è tenuto il primo momento formale di confronto politico interno della Ue sul tema MES /Cina attraverso un dibattito di orientamento nell'ambito del Collegio dei Commissari.

    La Commissione ha sostanzialmente rinviato l'esame della questione alla seconda metà di quest'anno (come da dichiarazioni dal Vice Presidente Timmermans durante la conferenza stampa successiva all'incontro, riportate nel testo allegato), indicando di voler procedere ad una valutazione più approfondita del possibile impatto economico e a consultazioni di tutti gli stakeholders. Sul tema, la Commissione europea ha predisposto un documento di "Q&A" esplicativo (allegato).

    La decisione della Ue di dilatare i tempi (le intenzioni originarie erano di presentare una proposta legislativa volta a modificare le norme antidumping - riconoscendo, di fatto, il MES alla Cina - già a inizio febbraio) può essere considerata un segnale parzialmente positivo, attribuibile all'effetto del pressing mediatico e dell'intensa azione di sensibilizzazione portata avanti nei mesi scorsi, in primo luogo, da parte dell'industria, ma anche da parte di altri soggetti a vario titolo interessati alla tematica (tra cui i governi degli Stati membri Ue contrari alla concessione del MES, i sindacati europei, nonché numerosi gruppi parlamentari Ue).

    Il processo decisionale interno alla Ue prosegue e nelle prossime settimane il dossier continuerà ad essere al centro dell'attenzione delle istituzioni europee. Il 18 gennaio prossimo la Commissione per il commercio internazionale (INTA) del Parlamento europeo ha calendarizzato un'interrogazione orale sul MES Cina.

    Si allegano di seguito alcuni documenti di riferimento (oltre a quelli già menzionati, il Comunicato stampa di Businesseurope, le dichiarazioni di alcuni europarlamentari italiani, rassegna stampa).

    Timmermans.docxVisualizza dettagli

    MEMO_COM_13.01.2016.pdfVisualizza dettagli

    2016-01-14_china_market_economy_status.pdfVisualizza dettagli

     On. Mosca

    http://www.eunews.it/2016/01/14/cina-mosca-pd-status-economia-mercato/48139

     On. Pittella

    http://us7.campaign-archive2.com/?u=9e180a6b42ef1eae663a9e517&id=a79ad2c093&e=f994c75d22

     Editoriale di Adriana Cerretelli, Sole 24 Ore (14.01.2015)

    Cerretelli.pdfVisualizza dettagli

     

     

     

     INIZIATIVA EUROFER (Bruxelles, 15 febbraio 2016)

     

    EUROFER, Federazione di rappresentanza dell'industria siderurgica europea, sta promuovendo per il 15 febbraio prossimo a Bruxelles una manifestazione finalizzata asensibilizzare opinione pubblica e istituzioni europee contro la concessione dello status di economia di mercato alla Cina.

     

    Per le Associazioni / imprese interessate ad aderire, è disponibile, al seguente link, un sito web con i dettagli sulle modalità di partecipazione e ulteriori informazioni sull'iniziativa:

    https://www.eiseverywhere.com/ehome/stopdumping-stopchinames/March%20Information/?&

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-02-02T13:32:43Z  

     INIZIATIVA EUROFER (Bruxelles, 15 febbraio 2016)

     

    EUROFER, Federazione di rappresentanza dell'industria siderurgica europea, sta promuovendo per il 15 febbraio prossimo a Bruxelles una manifestazione finalizzata asensibilizzare opinione pubblica e istituzioni europee contro la concessione dello status di economia di mercato alla Cina.

     

    Per le Associazioni / imprese interessate ad aderire, è disponibile, al seguente link, un sito web con i dettagli sulle modalità di partecipazione e ulteriori informazioni sull'iniziativa:

    https://www.eiseverywhere.com/ehome/stopdumping-stopchinames/March%20Information/?&

     Prosegue il dibattito a livello UE in tema di MES Cina.

    Ieri a Strasburgo, nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo, ha avuto luogo un'interrogazione orale della Commissaria al Commercio, Cecilia Malmstrom, che ha ribadito che, sulla questione, la Commissione europea sta continuando ad analizzare diverse opzioni dal punto di vista giuridico e che verrà predisposto uno studio d'impatto (nell'avanzare tale richiesta, gli europarlamentari si sono espressi quasi unanimemente). In preparazione della discussione di ieri, AEGIS Europe - che raggruppa numerosi settori industriali a livello europeo e che continua a portare avanti azioni di sensibilizzazione su questo tema specifico - ha predisposto alcuni documenti di approfondimento che sono stati trasmessi alle istituzioni europee e che si allegano, per opportuna informazione.

     A PRAGMATIC APPROACH TO CHINA MES.pdfVisualizza dettagli

    AEGIS Europe Economic note.pdfVisualizza dettagli

    General comments on recent MES information_1feb.pdfVisualizza dettagli

     

    Inoltre, dalla rassegna stampa di oggi:

    sole24ore_02.02.2016.pdfVisualizza dettagli

    editoriale_Cerretelli_Sole24ore_02.02.2016.pdfVisualizza dettagli

     

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
    29 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-02-03T10:46:46Z  

     Prosegue il dibattito a livello UE in tema di MES Cina.

    Ieri a Strasburgo, nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo, ha avuto luogo un'interrogazione orale della Commissaria al Commercio, Cecilia Malmstrom, che ha ribadito che, sulla questione, la Commissione europea sta continuando ad analizzare diverse opzioni dal punto di vista giuridico e che verrà predisposto uno studio d'impatto (nell'avanzare tale richiesta, gli europarlamentari si sono espressi quasi unanimemente). In preparazione della discussione di ieri, AEGIS Europe - che raggruppa numerosi settori industriali a livello europeo e che continua a portare avanti azioni di sensibilizzazione su questo tema specifico - ha predisposto alcuni documenti di approfondimento che sono stati trasmessi alle istituzioni europee e che si allegano, per opportuna informazione.

     A PRAGMATIC APPROACH TO CHINA MES.pdfVisualizza dettagli

    AEGIS Europe Economic note.pdfVisualizza dettagli

    General comments on recent MES information_1feb.pdfVisualizza dettagli

     

    Inoltre, dalla rassegna stampa di oggi:

    sole24ore_02.02.2016.pdfVisualizza dettagli

    editoriale_Cerretelli_Sole24ore_02.02.2016.pdfVisualizza dettagli

     

    La questione MES /Cina continua ad essere al centro delle attenzioni delle istituzioni europee e, oltre che sul fronte parlamentare, è stata affrontata anche a livello di Consiglio. Il dossier è stato, infatti, trattato nel corso della riunione informale del Consiglio Affari Esteri formato Commercio che si è svolta ieri ad Amsterdam. Per l'Italia, il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, ha confermato la contrarietà all'idea di una concessione automatica del MES e, in linea con le richieste dell'industria, ha ribadito la necessità che la Ue realizzi una accurata valutazione dell'impatto economico.

    Per approfondimenti:

    sole24ore_03.02.2016.pdfVisualizza dettagli

     

  • Marco Felisati
    Marco Felisati
    10 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-02-10T14:38:12Z  

    La questione MES /Cina continua ad essere al centro delle attenzioni delle istituzioni europee e, oltre che sul fronte parlamentare, è stata affrontata anche a livello di Consiglio. Il dossier è stato, infatti, trattato nel corso della riunione informale del Consiglio Affari Esteri formato Commercio che si è svolta ieri ad Amsterdam. Per l'Italia, il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, ha confermato la contrarietà all'idea di una concessione automatica del MES e, in linea con le richieste dell'industria, ha ribadito la necessità che la Ue realizzi una accurata valutazione dell'impatto economico.

    Per approfondimenti:

    sole24ore_03.02.2016.pdfVisualizza dettagli

     

     

    Abbiamo appreso in questi giorni che la Commissione europea ha accolto la richiesta di larga parte dell'industria europea e fortemente sostenuta da Confindustria di condurre una accurata analisi d'impatto economico sulla possibile concessione del MES alla Cina e sulle implicazione dell'eventuale modifica del regolamento antidumping, di cui abbiamo diffusamente trattato in questi mesi.

     

    Parallelamente, e strettamente connessa a questo esercizio, (è notizia di oggi 10 febbraio), la DG Trade della Commissione UE ha formalmente aperto una consultazione pubblica online (http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1455) attraverso la quale tutti gli stakeholders europei sono chiamati a comunicare le proprie osservazioni sull'argomento. Al momento in cui scriviamo il collegamento al questionario in oggetto non è ancora disponibile ma dovrebbe esserlo entro stasera. La consultazione durerà 10 settimane (indicativamente quindi fino al 20 aprile).

     

    Nel collegamento è altresì presente una "information note". Si tratta di un documento che la DG Trade aveva predisposto per il Collegio dei Commissari riunitosi il 13 gennaio scorso e successivamente inviata agli Stati membri in vista del Consiglio "Commercio" informale tenutosi ad Amsterdam lo scorso 2 febbraio. Esso illustra in sintesi le tesi della Commissione, presenta alcuni dati (molto discutibili dal punto di vista metodologico, soprattutto quelli sull'impatto occupazionale) ed una serie di possibili opzioni, anch'esse secondo noi insufficienti per arginare il dirompente dumping cinese.

     

    Va sottolineato che l'azione congiunta di Confindustria e AEGIS (associazione europea che raggruppa 30 settori) ha sortito finora risultati importanti. Prima della pausa natalizia la Commissione era intenzionata a presentare una proposta legislativa di modifica del regolamento antidumping già nei primi mesi dell'anno, presumibilmente portatrice di una proposta di concessione del MES con qualche lieve e largamente insufficiente correttivo di natura procedurale. Al contrario, invece, ha ritenuto di prendere tempo (almeno fino a luglio) per farlo. Il che significa che gli argomenti dell'industria sono stati ritenuti congrui e rilevanti.

     

    Nei prossimi giorni faremo circolare a tutto il sistema un fac-simile di risposte al questionario, cosi che possiate utilizzarlo voi stessi e chiedere al più ampio numero di associate di farlo proprio ed inviarlo anch'esse. Il messaggio deve essere forte e chiaro e si articolerà secondo questi elementi di fondo:

     

    • la Cina non è un'economia di mercato: rispetta soltanto uno dei 5 criteri macroeconomici stabiliti con la Ue per il riconoscimento di tale status;
    • la sua sovraccapacità produttiva distorce il mercato globale da tempo e non si arresterà: gli investimenti produttivi (sussidiati) continuano ad aumentare;
    • l'export rimane la principale valvola di sfogo per mantenere i livelli di produzione, occupazione e crescita;
    • il caso dell'acciaio è sintomatico: politiche predatorie attuate in passato indicano come il dumping è una strategia che si ripeterà in futuro e non è possibile prevedere in quali settori;
    • senza i dazi antidumping già adottati, molti settori industriali sarebbero oggi in fortissima crisi o addirittura cancellati dal mercato;
    • l'antidumping ha agito anche come deterrente e senza di esso non vi sarebbe più argine;
    • i danni diverrebbero strutturali (produzione, occupazione, reddito, domanda interna); 
    • la digressione degli scambi, già oggi notevole, impatterebbe soprattutto nel commercio intracomunitario e colpirebbe l'Italia in maniera considerevole (siamo i principali utilizzatori dell'antidumping);
    • la UE ha il sistema antidumping più generoso al mondo, con il principio del "minor dazio possibile" (lesser duty rule). Ogni ulteriore allentamento sarebbe fatale.

     

    Ma ci concentreremo soprattutto sulle opzioni a disposizione, con l'intento di inficiare l'idea che quelle considerate nello studio d'impatto siano le sole valide per affrontare il problema posto dalle disposizioni del par. 15 del protocollo di adesione della Cina al WTO nel quale, alcuni ravvisano un obbligo incondizionato.

     

    A presto

    Marco

  • Morena Fiorentini
    Morena Fiorentini
    6 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-02-10T17:05:22Z  

     

    Abbiamo appreso in questi giorni che la Commissione europea ha accolto la richiesta di larga parte dell'industria europea e fortemente sostenuta da Confindustria di condurre una accurata analisi d'impatto economico sulla possibile concessione del MES alla Cina e sulle implicazione dell'eventuale modifica del regolamento antidumping, di cui abbiamo diffusamente trattato in questi mesi.

     

    Parallelamente, e strettamente connessa a questo esercizio, (è notizia di oggi 10 febbraio), la DG Trade della Commissione UE ha formalmente aperto una consultazione pubblica online (http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1455) attraverso la quale tutti gli stakeholders europei sono chiamati a comunicare le proprie osservazioni sull'argomento. Al momento in cui scriviamo il collegamento al questionario in oggetto non è ancora disponibile ma dovrebbe esserlo entro stasera. La consultazione durerà 10 settimane (indicativamente quindi fino al 20 aprile).

     

    Nel collegamento è altresì presente una "information note". Si tratta di un documento che la DG Trade aveva predisposto per il Collegio dei Commissari riunitosi il 13 gennaio scorso e successivamente inviata agli Stati membri in vista del Consiglio "Commercio" informale tenutosi ad Amsterdam lo scorso 2 febbraio. Esso illustra in sintesi le tesi della Commissione, presenta alcuni dati (molto discutibili dal punto di vista metodologico, soprattutto quelli sull'impatto occupazionale) ed una serie di possibili opzioni, anch'esse secondo noi insufficienti per arginare il dirompente dumping cinese.

     

    Va sottolineato che l'azione congiunta di Confindustria e AEGIS (associazione europea che raggruppa 30 settori) ha sortito finora risultati importanti. Prima della pausa natalizia la Commissione era intenzionata a presentare una proposta legislativa di modifica del regolamento antidumping già nei primi mesi dell'anno, presumibilmente portatrice di una proposta di concessione del MES con qualche lieve e largamente insufficiente correttivo di natura procedurale. Al contrario, invece, ha ritenuto di prendere tempo (almeno fino a luglio) per farlo. Il che significa che gli argomenti dell'industria sono stati ritenuti congrui e rilevanti.

     

    Nei prossimi giorni faremo circolare a tutto il sistema un fac-simile di risposte al questionario, cosi che possiate utilizzarlo voi stessi e chiedere al più ampio numero di associate di farlo proprio ed inviarlo anch'esse. Il messaggio deve essere forte e chiaro e si articolerà secondo questi elementi di fondo:

     

    • la Cina non è un'economia di mercato: rispetta soltanto uno dei 5 criteri macroeconomici stabiliti con la Ue per il riconoscimento di tale status;
    • la sua sovraccapacità produttiva distorce il mercato globale da tempo e non si arresterà: gli investimenti produttivi (sussidiati) continuano ad aumentare;
    • l'export rimane la principale valvola di sfogo per mantenere i livelli di produzione, occupazione e crescita;
    • il caso dell'acciaio è sintomatico: politiche predatorie attuate in passato indicano come il dumping è una strategia che si ripeterà in futuro e non è possibile prevedere in quali settori;
    • senza i dazi antidumping già adottati, molti settori industriali sarebbero oggi in fortissima crisi o addirittura cancellati dal mercato;
    • l'antidumping ha agito anche come deterrente e senza di esso non vi sarebbe più argine;
    • i danni diverrebbero strutturali (produzione, occupazione, reddito, domanda interna); 
    • la digressione degli scambi, già oggi notevole, impatterebbe soprattutto nel commercio intracomunitario e colpirebbe l'Italia in maniera considerevole (siamo i principali utilizzatori dell'antidumping);
    • la UE ha il sistema antidumping più generoso al mondo, con il principio del "minor dazio possibile" (lesser duty rule). Ogni ulteriore allentamento sarebbe fatale.

     

    Ma ci concentreremo soprattutto sulle opzioni a disposizione, con l'intento di inficiare l'idea che quelle considerate nello studio d'impatto siano le sole valide per affrontare il problema posto dalle disposizioni del par. 15 del protocollo di adesione della Cina al WTO nel quale, alcuni ravvisano un obbligo incondizionato.

     

    A presto

    Marco

    Grazie Marco, tutto chiaro ma vorrei condividere con te una riflessione.

    Parlando con alcune imprese mi è stato chiesto: Ma cosa succede se la UE decide di non riconoscere lo status di economia di mercato alla Cina? Ci possono essere ritorsioni che danneggiano il nostro export o i nostri investimenti?

    io sinceramento non ho saputo rispondere..

     

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
    29 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-02-17T09:58:02Z  

     Sul tema MES/Cina, la Vice Presidente di Confindustria con delega all'Europa Lisa Ferrarini ha rilasciato un'intervista, pubblicata oggi sul Sole 24 Ore (allegato), in cui sottolinea che la Cina non è un'economia di mercato e riconoscerle tale status metterebbe a rischio lo strumento dell'antidumping con danni incalcolabili all'occupazione in Europa.

    Sole24ore_17.02.2016.pdfVisualizza dettagli

  • Marco Felisati
    Marco Felisati
    10 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-04-06T14:57:05Z  

     

    Abbiamo appreso in questi giorni che la Commissione europea ha accolto la richiesta di larga parte dell'industria europea e fortemente sostenuta da Confindustria di condurre una accurata analisi d'impatto economico sulla possibile concessione del MES alla Cina e sulle implicazione dell'eventuale modifica del regolamento antidumping, di cui abbiamo diffusamente trattato in questi mesi.

     

    Parallelamente, e strettamente connessa a questo esercizio, (è notizia di oggi 10 febbraio), la DG Trade della Commissione UE ha formalmente aperto una consultazione pubblica online (http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1455) attraverso la quale tutti gli stakeholders europei sono chiamati a comunicare le proprie osservazioni sull'argomento. Al momento in cui scriviamo il collegamento al questionario in oggetto non è ancora disponibile ma dovrebbe esserlo entro stasera. La consultazione durerà 10 settimane (indicativamente quindi fino al 20 aprile).

     

    Nel collegamento è altresì presente una "information note". Si tratta di un documento che la DG Trade aveva predisposto per il Collegio dei Commissari riunitosi il 13 gennaio scorso e successivamente inviata agli Stati membri in vista del Consiglio "Commercio" informale tenutosi ad Amsterdam lo scorso 2 febbraio. Esso illustra in sintesi le tesi della Commissione, presenta alcuni dati (molto discutibili dal punto di vista metodologico, soprattutto quelli sull'impatto occupazionale) ed una serie di possibili opzioni, anch'esse secondo noi insufficienti per arginare il dirompente dumping cinese.

     

    Va sottolineato che l'azione congiunta di Confindustria e AEGIS (associazione europea che raggruppa 30 settori) ha sortito finora risultati importanti. Prima della pausa natalizia la Commissione era intenzionata a presentare una proposta legislativa di modifica del regolamento antidumping già nei primi mesi dell'anno, presumibilmente portatrice di una proposta di concessione del MES con qualche lieve e largamente insufficiente correttivo di natura procedurale. Al contrario, invece, ha ritenuto di prendere tempo (almeno fino a luglio) per farlo. Il che significa che gli argomenti dell'industria sono stati ritenuti congrui e rilevanti.

     

    Nei prossimi giorni faremo circolare a tutto il sistema un fac-simile di risposte al questionario, cosi che possiate utilizzarlo voi stessi e chiedere al più ampio numero di associate di farlo proprio ed inviarlo anch'esse. Il messaggio deve essere forte e chiaro e si articolerà secondo questi elementi di fondo:

     

    • la Cina non è un'economia di mercato: rispetta soltanto uno dei 5 criteri macroeconomici stabiliti con la Ue per il riconoscimento di tale status;
    • la sua sovraccapacità produttiva distorce il mercato globale da tempo e non si arresterà: gli investimenti produttivi (sussidiati) continuano ad aumentare;
    • l'export rimane la principale valvola di sfogo per mantenere i livelli di produzione, occupazione e crescita;
    • il caso dell'acciaio è sintomatico: politiche predatorie attuate in passato indicano come il dumping è una strategia che si ripeterà in futuro e non è possibile prevedere in quali settori;
    • senza i dazi antidumping già adottati, molti settori industriali sarebbero oggi in fortissima crisi o addirittura cancellati dal mercato;
    • l'antidumping ha agito anche come deterrente e senza di esso non vi sarebbe più argine;
    • i danni diverrebbero strutturali (produzione, occupazione, reddito, domanda interna); 
    • la digressione degli scambi, già oggi notevole, impatterebbe soprattutto nel commercio intracomunitario e colpirebbe l'Italia in maniera considerevole (siamo i principali utilizzatori dell'antidumping);
    • la UE ha il sistema antidumping più generoso al mondo, con il principio del "minor dazio possibile" (lesser duty rule). Ogni ulteriore allentamento sarebbe fatale.

     

    Ma ci concentreremo soprattutto sulle opzioni a disposizione, con l'intento di inficiare l'idea che quelle considerate nello studio d'impatto siano le sole valide per affrontare il problema posto dalle disposizioni del par. 15 del protocollo di adesione della Cina al WTO nel quale, alcuni ravvisano un obbligo incondizionato.

     

    A presto

    Marco

     

    Cari colleghi,  

    come anticipato vi allego un documento che illustra gli aspetti tecnico giuridici relativi al riconoscimento del MES alla Cina ed il questionario della Commissione europea precompilato (la consultazione pubblica è disponibile online al seguente link: http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1455 e la scadenza è il 20 aprile). In tal modo potrete utilizzarlo per rispondere come Associazione e fornirne copia alle imprese interessate a rispondere individualmente.

     

    La bozza di testo di lettera riportata nel par. 5 è da intendersi riservata solamente alle Associazioni che, se lo riterranno, potranno ispirarvisi per segnalare alla Commissione UE le criticità di questo esercizio. Confindustria lo farà con l'intento di rappresentare il sistema nazionale.

     

    Come potrete vedere si è trattato di una decodifica piuttosto impegnativa soprattutto per alcune domande chiave per rispondere alle quali ci siamo avvalsi delle indicazioni delle Associazioni di categoria che hanno assistito le imprese in casi antidumping contro la Cina.

     

    Infine, poiché il dissenso verso l'eventuale riconoscimento del MES alla Cina sta crescendo anche al Parlamento europeo, vi segnalo anche il questionario "parallelo" predisposto da alcuni euro-deputati (collegamento al link: www.meschinawhynot.eu) qualora riteniate opportuno rispondere.

     

    Sperando che quanto abbiamo messo a punto vi possa essere utile e con l'auspicio che la nostra azione porti a risultati concreti nei prossimi mesi, vi saluto cordialmente.

     

    Marco.

     

     MES_Cina_indicazioni per la consultazione pubblica_apr 2016.pdfVisualizza dettagli

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
    29 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-04-11T08:11:12Z  

     

    Cari colleghi,  

    come anticipato vi allego un documento che illustra gli aspetti tecnico giuridici relativi al riconoscimento del MES alla Cina ed il questionario della Commissione europea precompilato (la consultazione pubblica è disponibile online al seguente link: http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1455 e la scadenza è il 20 aprile). In tal modo potrete utilizzarlo per rispondere come Associazione e fornirne copia alle imprese interessate a rispondere individualmente.

     

    La bozza di testo di lettera riportata nel par. 5 è da intendersi riservata solamente alle Associazioni che, se lo riterranno, potranno ispirarvisi per segnalare alla Commissione UE le criticità di questo esercizio. Confindustria lo farà con l'intento di rappresentare il sistema nazionale.

     

    Come potrete vedere si è trattato di una decodifica piuttosto impegnativa soprattutto per alcune domande chiave per rispondere alle quali ci siamo avvalsi delle indicazioni delle Associazioni di categoria che hanno assistito le imprese in casi antidumping contro la Cina.

     

    Infine, poiché il dissenso verso l'eventuale riconoscimento del MES alla Cina sta crescendo anche al Parlamento europeo, vi segnalo anche il questionario "parallelo" predisposto da alcuni euro-deputati (collegamento al link: www.meschinawhynot.eu) qualora riteniate opportuno rispondere.

     

    Sperando che quanto abbiamo messo a punto vi possa essere utile e con l'auspicio che la nostra azione porti a risultati concreti nei prossimi mesi, vi saluto cordialmente.

     

    Marco.

     

     MES_Cina_indicazioni per la consultazione pubblica_apr 2016.pdfVisualizza dettagli

    Si trasmette in allegato il documento Confindustria con le indicazioni per la consultazione pubblica Ue anche nel formato word.

     

    MES_Cina_indicazioni per la consultazione pubblica_apr 2016.docxVisualizza dettagli

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
    29 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-05-12T12:44:40Z  

     Si trasmette in allegato il testo della risoluzione del Parlamento Europeo sulla questione del MES alla Cina su cui ha avuto luogo un dibattito in plenaria martedì 10 maggio e che è stata votata ed approvata a maggioranza oggi, giovedì 12 maggio (su 651 votanti, 546 voti a favore, 28 contrari e 77 astenuti).

    Di seguito, in sintesi, il messaggio lanciato dal PE a Commissione e Consiglio (sostanzialmente conforme alle tesi sostenute dall'industria europea):

    • la Cina non rispetta pienamente le condizioni stabilite dalla Ue (5 criteri) per essere considerata un'economia di mercato;
    • l'UE deve coordinarsi con i principali partner commerciali, anche nel quadro G7 e G20, in modo da garantire che le disposizioni della sez. 15 del protocollo di adesione della Cina all'OMC che rimarranno in vigore dopo il 2016 abbiano pieno valore giuridico nelle rispettive procedure nazionali;
    • l'UE non deve concedere unilateralmente il MES alla Cina;
    • la Commissione dovrebbe tener conto delle preoccupazioni dell'industria europea sulle conseguenze in termini occupazionali e per la competitività di intere filiere produttive;
    • finché la Cina non soddisferà tutti i 5 criteri, la UE dovrà continuare ad utilizzare una metodologia "non standard" (non basata su prezzi e costi cinesi) per calcolare il dumping.

    Risoluzione_PE_MES_12maggio2016.pdfVisualizza dettagli

     

     Al riguardo, si riporta il link al comunicato stampa della Vice Presidente Confindustria per l'Europa, Lisa Ferrarini (reperibile anche nella sezione "Documenti" sull'homepage del sito Confindustria)

     

     

     

     

    Updated on 2016-05-12T16:26:27Z at 2016-05-12T16:26:27Z by Diana Frattale
  • Diana Frattale
    Diana Frattale
    29 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-07-26T08:29:39Z  

    Esiti dibattito di orientamento nel Collegio dei Commissari (20 luglio 2016).

    Il 20 luglio 2016 si è svolto un secondo dibattito di orientamento sul tema MES/Cina nell'ambito del Collegio dei Commissari, che fa seguito al precedente del 13 gennaio scorso (per approfondimenti rif. ns. comunicazione del 13/01/2016 pubblicata su questo forum) in cui la Commissione aveva indicato di voler valutare più approfonditamente il possibile impatto economico, dopo aver realizzato una consultazione pubblica e posticipando, dunque, una sua decisione in materia alla seconda metà dell'anno.

    Oggetto del dibattito sono i possibili cambiamenti alla metodologia di calcolo antidumping da adottare per le esportazioni cinesi (e dunque le eventuali modifiche al Regolamento antidumping di base dell'UE) a seguito del decadere - nel dicembre 2016 - di alcune disposizioni della Sezione 15 del Protocollo di adesione della Cina al WTO.

    Gli approfondimenti a livello tecnico della Commissione si focalizzano su tre opzioni (- nessuna modifica della legislazione; - rimozione della Cina dalla lista dei Paesi non MES e applicazione del calcolo antidumping standard; - nuovo approccio per l'applicazione delle metodologie di calcolo antidumping) che, secondo la visione dell'Esecutivo comunitario, consentirebbero, da un lato, di conformarsi agli obblighi multilaterali derivanti dal dettato del Protocollo di Adesione e, dall'altro, di mantenere inalterata l'efficacia del sistema di difesa commerciale UE.

    Dalle informazioni filtrate la Commissione avrebbe completato la sua valutazione d'impatto e, alla luce dei risultati discussi in occasione del dibattito del 20 luglio (ma che, tuttavia, non sono stati ancora resi pubblici), starebbe convergendo sulla terza alternativa che consisterebbe in una modifica della metodologia di calcolo dell'antidumping UE attivata allorquando vengano individuate distorsioni nel mercato del pase esportatore o in uno specifico settore; inoltre, il calcolo dei dazi farebbe riferimento al sistema dei fattori di costo e benchmark internazionali, assimilabile alla metodologia applicata dagli USA.

    In questo quadro, ed in particolare in vista del dibattito di orientamento del 20 luglio e della possibile adozione, dopo la pausa estiva, di una proposta legislativa comunitaria, Confindustria ha sviluppato un'analisi delle opzioni a disposizione e delle possibili soluzioni tecniche in caso di modifica dell'antidumping UE che è sintetizzata nel documento allegato. Le nostre considerazioni sono state già portate all'attenzione dell'ambito politico a livello nazionale e comunitario con l'obiettivo di evidenziare le divergenze tra l'orientamento della Commissione UE e l'approccio ritenuto più equo ed efficace dall'industria.

    abstract_opzioni_20_luglio_2016.pdfVisualizza dettagli

     

     

  • Diana Frattale
    Diana Frattale
    29 Posts

    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-10-24T08:15:54Z  

     

    Esiti Consiglio Europeo 20 - 21 ottobre 2016

    Nel recente Vertice dei Capi di stato e di governo svoltosi a Bruxelles (20 e 21 ottobre), oltre ai temi legati alla migrazione, alle relazioni con la Russia e alla situazione in Siria, si è discusso del futuro della politica commerciale UE, con particolare riferimento alla riforma ("modernizzazione") degli strumenti di difesa commerciale.

    L'iter decisionale di tale dossier è bloccato dal 2014 per le divergenze tra Stati membri sulla cd. regola del dazio inferiore (Lesser duty rule - LDR). In base a tale principio il dazio antidumping può essere fissato ad una soglia inferiore al margine di dumping se sufficientea correggere il pregiudizio subito dall'industria. Si tratta di una autolimitazione che la UE si è imposta andando oltre gli obblighi previsti dalla legislazione multilaterale in materia; altri membri dell'OMC, inclusi gli Stati Uniti, non applicando clausole di questo tipo, riescono ad imporre dazi molto più elevati rispetto alla UE. Nel quadro del progetto di "modernizzazione" in discussione a livello comunitario, i Paesi nordici vorrebbero mantenere la regola del dazio inferiore; al contrario, altri Stati membri, in linea con quanto proposto dalla Commissione UE, sarebbero favorevoli ad una sua disapplicazione in presenza di sovvenzioni o distorsioni delle materie prime applicate dai Paesi terzi coinvolti nelle indagini antidumping.  

    Il Consiglio europeo appena concluso è stato particolarmente importante poiché nel contesto del dibattito in materia di difesa commerciale si inseriva anche la controversa questione del riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina.

    Nei giorni scorsi, infatti, in preparazione di questo vertice, la Commissione europea ha adottato una Comunicazione - cui si fa riferimento nelle conclusioni del Consiglio - che contiene alcune anticipazioni, non soltanto rispetto a possibili soluzioni per superare lo stallo sulla LDR, ma anche sulle ulteriori modifiche che la Commissione intenderebbe proporre alla normativa in vigore e riguardanti una "nuova metodologia" di calcolo del dumping per le importazioni provenienti da paesi terzi in cui non prevalgono condizioni di mercato. 

    Sui contenuti di tale comunicazione particolarmente preoccupanti per l'industria è intervenuta la Vice Presidente di Confindustria per l'Europa, Lisa Ferrarini, auspicando un ripensamento da parte della Commissione europea in prospettiva delle proposte legislative in materia attese nelle prossime settimane.

     

    Si allega:

    • Testo finale delle conclusioni del Consiglio europeo (il tema della difesa commerciale è incluso nel capitolo "Trade", par. 12 - pag. 5)
    • Copia della Comunicazione della Commissione Ue "Towards a robust trade policy for the EU in the interest of jobs and growth" del 18 Ottobre 2016
    • Rassegna stampa

     20-21-euco-conclusions-final.pdfVisualizza dettagli

    Comunicazione_Comm_UE_18.10.2016.pdfVisualizza dettagli

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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-11-10T11:59:24Z  

    |Visualizza dettagliLF_sole24ore.pdfVisualizza dettagliBackground - TRADE Council 11 November (2).pdfVisualizza dettagli

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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2016-12-19T15:33:16Z  

     Riforma degli strumenti di difesa commerciale dell'UE ("modernizzazione"). Ultimi sviluppi.

     

    Gli Stati membri UE, in sede di Consiglio, hanno di recente raggiunto una posizione comune relativamente alla proposta di riforma del sistema antidumping (cd. "modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale").

    Come è noto, la proposta iniziale della Commissione Ue risale al 2013, nel 2014 la prima lettura del Parlamento europeo aveva apportato numerosi cambiamenti al testo, neutralizzando gli elementi più negativi per l'industria. Per oltre due anni l'iter legislativo è rimasto bloccato in Consiglio per le divergenze tra Stati membri sulla questione della disapplicazione o meno della regola del dazio più basso (Lesser Duty Rule - LDR). All'inizio del 2016, parallelamente all'accelerazione del dibattito sul MES/Cina, il dossier è stato riattivato e l'attenzione del Consiglio si è focalizzata su un testo di compromesso proposto dalla Presidenza slovacca di turno della UE (secondo semestre 2016). Tra novembre e dicembre 2016, l'analisi sul compromesso slovacco svolta a livello tecnico dai Gruppi di lavoro del Consiglio ha prodotto sette revisioni del testo. La versione finale su cui si è coagulato il consenso della maggioranza degli Stati membri è quella formalmente approvata il 13 dicembre 2016.

    Con l'avvio del nuovo anno, su tale testo di compromesso verrà avviata la c.d. fase di "trilogo" tra Commissione, Parlamento europeo e Consiglio, volta a finalizzare le modifiche del regolamento ivi previste.

    Confindustria, in stretto coordinamento con i settori industriali interessati, ha, a più riprese, sensibilizzato il Governo sui contenuti negativi della proposta di compromesso slovacco, criticandone l'evoluzione decisamente peggiorativa rispetto alle modifiche sulla proposta originaria che il Parlamento europeo aveva approvato già nel 2014. In queste ultime settimane, le varie revisioni del testo di compromesso sono andate via via peggiorando, portando ad una formulazione finale assolutamente inadeguata, che, con l'avvio dei previsti prossimi passaggi procedurali, contrasteremo con determinazione chiedendone una radicale modifica (in allegato la reazione, ripresa dalla stampa, della Vicepresidente per l'Europa, Lisa Ferrarini).

    Per un approfondimento, si trasmette in allegato un prospetto riepilogativo che illustra sinteticamente i principali contenuti e le modifiche apportate alle varie proposte, partendo da quella iniziale della Commissione europea, passando per i risultati della prima lettura del PE, fino al compromesso slovacco.

    Si riporta anche un breve aggiornamento sul fronte MES/Cina. Come largamente previsto, il 12 dicembre 2016, esattamente il giorno successivo alla scadenza fissata dalle disposizioni della Sez. 15 del Protocollo di Adesione all'OMC, la Cina ha aperto un contenzioso in sede OMC contro l'Ue e gli USA depositando la richiesta di consultazioni con le controparti (allegato). Si tratta del passaggio preliminare obbligatorio del procedimento, che prevede, successivamente, una fase giudicante di prima istanza davanti al "panel" ed infine un secondo grado di giudizio da parte dell'Organo d'appello, con tempistiche certamente non di breve termine (indicativamente un paio di anni). Per quanto riguarda il processo alivello comunitario, con l'adozione, il 9 novembre scorso, della proposta Ue sulla nuova metodologia di calcolo del dumping, si è ufficialmente avviato l'iter  legislativo che proseguirà, in base alla procedura di co-decisione, con l'esame e la conseguente necessaria approvazione in sede di Parlamento europeo e Consiglio. Il 24 gennaio p.v è previsto un primo dibattito presso la commissione competente del Parlamento europeo (INTA - commercio internazionale).

     

    M_TDI_schema comparativo_DIC 2016.pdfVisualizza dettagli2016121407241012C17322.pdfVisualizza dettagli516-1.pdfVisualizza dettagli

     

     

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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2017-04-13T17:26:57Z  

     Riforma degli strumenti di difesa commerciale dell'UE ("modernizzazione"). Ultimi sviluppi.

     

    Gli Stati membri UE, in sede di Consiglio, hanno di recente raggiunto una posizione comune relativamente alla proposta di riforma del sistema antidumping (cd. "modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale").

    Come è noto, la proposta iniziale della Commissione Ue risale al 2013, nel 2014 la prima lettura del Parlamento europeo aveva apportato numerosi cambiamenti al testo, neutralizzando gli elementi più negativi per l'industria. Per oltre due anni l'iter legislativo è rimasto bloccato in Consiglio per le divergenze tra Stati membri sulla questione della disapplicazione o meno della regola del dazio più basso (Lesser Duty Rule - LDR). All'inizio del 2016, parallelamente all'accelerazione del dibattito sul MES/Cina, il dossier è stato riattivato e l'attenzione del Consiglio si è focalizzata su un testo di compromesso proposto dalla Presidenza slovacca di turno della UE (secondo semestre 2016). Tra novembre e dicembre 2016, l'analisi sul compromesso slovacco svolta a livello tecnico dai Gruppi di lavoro del Consiglio ha prodotto sette revisioni del testo. La versione finale su cui si è coagulato il consenso della maggioranza degli Stati membri è quella formalmente approvata il 13 dicembre 2016.

    Con l'avvio del nuovo anno, su tale testo di compromesso verrà avviata la c.d. fase di "trilogo" tra Commissione, Parlamento europeo e Consiglio, volta a finalizzare le modifiche del regolamento ivi previste.

    Confindustria, in stretto coordinamento con i settori industriali interessati, ha, a più riprese, sensibilizzato il Governo sui contenuti negativi della proposta di compromesso slovacco, criticandone l'evoluzione decisamente peggiorativa rispetto alle modifiche sulla proposta originaria che il Parlamento europeo aveva approvato già nel 2014. In queste ultime settimane, le varie revisioni del testo di compromesso sono andate via via peggiorando, portando ad una formulazione finale assolutamente inadeguata, che, con l'avvio dei previsti prossimi passaggi procedurali, contrasteremo con determinazione chiedendone una radicale modifica (in allegato la reazione, ripresa dalla stampa, della Vicepresidente per l'Europa, Lisa Ferrarini).

    Per un approfondimento, si trasmette in allegato un prospetto riepilogativo che illustra sinteticamente i principali contenuti e le modifiche apportate alle varie proposte, partendo da quella iniziale della Commissione europea, passando per i risultati della prima lettura del PE, fino al compromesso slovacco.

    Si riporta anche un breve aggiornamento sul fronte MES/Cina. Come largamente previsto, il 12 dicembre 2016, esattamente il giorno successivo alla scadenza fissata dalle disposizioni della Sez. 15 del Protocollo di Adesione all'OMC, la Cina ha aperto un contenzioso in sede OMC contro l'Ue e gli USA depositando la richiesta di consultazioni con le controparti (allegato). Si tratta del passaggio preliminare obbligatorio del procedimento, che prevede, successivamente, una fase giudicante di prima istanza davanti al "panel" ed infine un secondo grado di giudizio da parte dell'Organo d'appello, con tempistiche certamente non di breve termine (indicativamente un paio di anni). Per quanto riguarda il processo alivello comunitario, con l'adozione, il 9 novembre scorso, della proposta Ue sulla nuova metodologia di calcolo del dumping, si è ufficialmente avviato l'iter  legislativo che proseguirà, in base alla procedura di co-decisione, con l'esame e la conseguente necessaria approvazione in sede di Parlamento europeo e Consiglio. Il 24 gennaio p.v è previsto un primo dibattito presso la commissione competente del Parlamento europeo (INTA - commercio internazionale).

     

    M_TDI_schema comparativo_DIC 2016.pdfVisualizza dettagli2016121407241012C17322.pdfVisualizza dettagli516-1.pdfVisualizza dettagli

     

     

     MES - Cina. Ultimi sviluppi

    Prosegue, a ritmi molto serrati, il processo legislativo sulla proposta UE cd. MES/Cina. Come è noto, l'iter è stato avviato il 9 novembre scorso con la presentazione di un testo normativo da parte della Commissione europea, volto a modificare l'attuale Regolamento antidumping nella parte riguardante la metodologia di calcolo del dumping.

    In queste settimane è in corso il dibattito tecnico nell'ambito dei Gruppi di lavoro del Consiglio sulla base di un fitto calendario di incontri stabilito dalla Presidenza di turno maltese che sembrerebbe intenzionata a giungere all'accordo politico su un testo di compromesso già in occasione del Consiglio Affari Esteri formato Commercio di metà maggio.

    I lavori procedono anche sul fronte parlamentare. Nei giorni scorsi, l'On. Salvatore Cicu, relatore della proposta, ha presentato un progetto di rapporto (allegato), su cui, nelle prossime settimane, verrà avviata la discussione in sede di Commissione INTA.

    In vista di tali passaggi dell'iter di approvazione, Confindustria ha trasmesso a governo ed altri interlocutori istituzionali nazionali ed europei un documento di osservazioni su contenuti e principali criticità della proposta (si veda news sul Blog del 27/03/2017). È, inoltre, in via di finalizzazione un documento di posizione comune in ambito Businesseurope.

    Sulla questione vi sono sviluppi anche a livello multilaterale. Come è noto, il 12 dicembre 2016, alla scadenza di alcune disposizioni del Protocollo di adesione all'OMC, la Cina ha avviato un contenzioso contro l'UE (e gli USA). Trascorsi i 60 giorni previsti per la fase preliminare di consultazioni, il 9 marzo scorso, la Cina ha richiesto la costituzione di un panel, su cui  il Dispute Settlement Body dell'OMC si è pronunciato agli inizi di aprile, dando formalmente avvio alla controversia UE - Cina. Per ulteriori approfondimenti: https://www.wto.org/english/tratop_e/dispu_e/cases_e/ds516_e.htm

     

    Draft_report_2016_0351_COD.pdfVisualizza dettagli

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    Re: MARKET ECONOMY STATUS CINA - ANTIDUMPING

    ‏2017-05-05T16:27:23Z  

     MES - Cina. Ultimi sviluppi

    Prosegue, a ritmi molto serrati, il processo legislativo sulla proposta UE cd. MES/Cina. Come è noto, l'iter è stato avviato il 9 novembre scorso con la presentazione di un testo normativo da parte della Commissione europea, volto a modificare l'attuale Regolamento antidumping nella parte riguardante la metodologia di calcolo del dumping.

    In queste settimane è in corso il dibattito tecnico nell'ambito dei Gruppi di lavoro del Consiglio sulla base di un fitto calendario di incontri stabilito dalla Presidenza di turno maltese che sembrerebbe intenzionata a giungere all'accordo politico su un testo di compromesso già in occasione del Consiglio Affari Esteri formato Commercio di metà maggio.

    I lavori procedono anche sul fronte parlamentare. Nei giorni scorsi, l'On. Salvatore Cicu, relatore della proposta, ha presentato un progetto di rapporto (allegato), su cui, nelle prossime settimane, verrà avviata la discussione in sede di Commissione INTA.

    In vista di tali passaggi dell'iter di approvazione, Confindustria ha trasmesso a governo ed altri interlocutori istituzionali nazionali ed europei un documento di osservazioni su contenuti e principali criticità della proposta (si veda news sul Blog del 27/03/2017). È, inoltre, in via di finalizzazione un documento di posizione comune in ambito Businesseurope.

    Sulla questione vi sono sviluppi anche a livello multilaterale. Come è noto, il 12 dicembre 2016, alla scadenza di alcune disposizioni del Protocollo di adesione all'OMC, la Cina ha avviato un contenzioso contro l'UE (e gli USA). Trascorsi i 60 giorni previsti per la fase preliminare di consultazioni, il 9 marzo scorso, la Cina ha richiesto la costituzione di un panel, su cui  il Dispute Settlement Body dell'OMC si è pronunciato agli inizi di aprile, dando formalmente avvio alla controversia UE - Cina. Per ulteriori approfondimenti: https://www.wto.org/english/tratop_e/dispu_e/cases_e/ds516_e.htm

     

    Draft_report_2016_0351_COD.pdfVisualizza dettagli

     Il 3 maggio si è chiusa la fase del dibattito nell'ambito del Consiglio con un'intesa di massima sul compromesso della Presidenza maltese.

     Già nella sua prima versione circolata agli Stati membri agli inizi di aprile, il testo di compromesso era risultato peggiorativo rispetto alla proposta della Commissione e la posizione assunta dal Governo italiano è stata, in piena sintonia con quella di Confindustria, apertamente critica e di netta contrarietà (rassegna stampa allegata). Grazie all'azione svolta dal nostro governo, in stretto coordinamento con Confindustria, è stato possibile rafforzare la proposta integrando nel testo uno dei punti qualificanti della posizione italiana, ossia il riferimento ai criteri da sempre in uso presso la UE per valutare il sussistere di condizioni di mercato nel paese esportatore (rassegna stampa allegata). Sulla base del compromesso approvato, che dovrà ora essere formalmente ratificato dai Ministri del Commercio il prossimo 11 maggio, gli Stati membri UE hanno di fatto conferito il mandato alla Presidenza per l'apertura del negoziato col Parlamento europeo.

     Nel frattempo, si sono ufficialmente avviati anche i lavori a livello parlamentare con la presentazione, il 4 maggio, del progetto di rapporto dell'On. Cicu in sede di Commissione INTA. Il calendario (indicativo) prevede: 18 maggio, avvio fase emendativa; fine giugno, voto in commissione INTA; passaggio in plenaria a luglio. Una volta che il PE avrà formalmente assunto la propria posizione a seguito della votazione in plenaria, si aprirà ufficialmente la fase di negoziato finale tra le tre istituzioni coinvolte: Commissione, Parlamento, Consiglio (c.d. triloghi). La prospettiva è di finalizzare il processo legislativo entro l'autunno.

     

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